Site icon quicosenza

Progetto Parco acquatico: due anni per constatare il blocco dei lavori, altri 10 per finirlo?

Finalmente al Comune, Ingegneri e Dirigenti si sono svegliati e, recandosi sul posto, hanno constatato che i lavori sono fermi.

 

COSENZA – Ci sono voluti ben due anni per constatare che i lavori sono fermi, ma come si suol dire, meglio tardi che mai. La storia, comunque, ha inizio molto tempo prima: parliamo del progetto ormai storico Parco Acquatico della città zona Crati-Cardone e sistemazione zona Crati-Busento; che risale al 2004, per un finanziamento iniziale di 3 milioni e 500mila euro che nel corso degli anni sono aumentati in maniera spropositata e scomparsi allo stesso tempo, lasciando tutto il progetto ancora in stato di stallo. Oggi i nostri ingegneri e dirigenti al Comune si sono svegliati e, dopo un sopralluogo effettuato lo scorso 23 dicembre; hanno scoperto che i lavori effettivamente erano bloccati e deciso di procedere. Non è certo una novità per i cittadini di Cosenza, da tempo sono abituati alle “finte” riprese dei lavori, per poi nuovamente bloccarsi e cadere nel silenzio totale.

Facciamo un passo indietro e spieghiamo la storia. Il Progetto Parco Acquatico, situato alla confluenza tra il fiume Crati ed il torrente Cardone, si inquadra nel più ampio programma di Riqualificazione ambientale dei fiumi Crati e Busento avviato dal Comune di Cosenza, anni e anni fa. L’importo complessivo del finanziamento, proveniente dagli ex Fondi Cipe, risorse assegnate alla Regione Calabria ed ora liberate, oggi è di 2 milioni e 500 mila euro. I lavori si sono trascinati per anni ed anni, rimbalzando da un’amministrazione ad un’altra, cambiando di ditta in ditta, ma non sono stati mai ultimati. E la città si è ritrovata, così, in eredità parti di costruzioni incomplete inutili e inutilizzate, per le quali comunque vi è stata una spesa non di poco conto.

Una volta liberate le risorse dalla Regione Calabria, i lavori furono ripresi, nel corso degli anni entrarono nella loro seconda fase. Poi, nel 2014, l’esecuzione dell’opera entrò nel terzo stato di avanzamento dei lavori, approvato dal Comune per un importo di un milione di euro. L’amministrazione guidata dal sindaco Mario Occhiuto, allora dichiarava:

“Tra poco sarà approvato il quarto stato di avanzamento e l’opera sarà pronta per marzo 2015. Attualmente si sta procedendo al completamento delle due piscine scoperte che riguardano il secondo lotto dei lavori e che affiancano quella coperta semiolimpionica già completata a suo tempo. Delle due piscine scoperte una, di forma circolare, è destinata ai bambini e l’altra, di forma rettangolare e con due vasche collegate tra loro, è destinata agli adulti. La piscina per bambini avrà un’ampiezza di circa 615 metri cubi per una profondità di 0,60 m. La piscina per adulti avrà una sagoma “mistilinea”, costituita da una parte assimilabile a una forma “organica” e da una parte rettangolare di 12.5 x 25.00 m., in modo da garantire agli utenti anche la possibilità di praticare il nuoto in corsia. Ha una superficie di circa 785 metri cubi per una profondità di 1.30 m. nella parte rettilinea e nella parte delimitata da una curva geometricamente circolare, mentre nella zona più prossima alla piscina per bambini, si prevede un’altezza variabile che aumenta fino a raggiungere la profondità costante di 1.30 m.

Il completamento dei lavori riguarda inoltre l’edificio di supporto alle piscine esterne, sormontato da un tetto in legno lamellare, con un ingresso costituito da una sala reception-biglietteria e dove troveranno collocazione gli spogliatoi, un ufficio e i servizi igienici per il personale. La superficie delle piscine esterne sarà ben collegata con l’ingresso e gli spogliatoi. Le strutture saranno accessibili e visitabili anche dalle persone con ridotta o impedita capacità motoria. L’area esterna sarà, inoltre, dotata di parcheggi e sarà, fatta eccezione per gli edifici, i vialetti circostanti e quelli di connessione, sistemata a verde con terra vegetale, prato, cespugli ed essenze arboree.”

Ovviamente tutto ciò non si concretizzò, il progetto non venne mai portato a termine. La piscina (la parte coperta costruita) è divenuta un luogo dimenticato, rifugio per cani randagi e totalmente lasciato alle intemperie. Intorno il deserto e incuria totale. Così come segnalato continuamente dai cittadini. Ora finalmente lo stato di stallo è stato ufficializzato:

– in data 23.12.2016 con apposito verbale, l’Ing. Francesco Converso, Dirigente del Settore 7 – Infrastrutture e Mobilità e RUP, l’Ing. Mario Colucci, Funzionario del Settore 7 – Infrastrutture e Mobilità ed il geom. Saverio Scorpiniti, Funzionario del Settore 12 – Programmazione Risorse Finanziarie – Bilancio – Patrimonio, hanno constatato il totale abbandono del cantiere, l’assenza della ditta e dei relativi dipendenti ed alle 9.20 hanno concluso le operazioni di sopralluogo non potendo accedere alle aree di cui sopra.

Per cui hanno “evidenziato i requisiti di gravità ed importanza quali la mancata ripresa dei lavori nel termine fissato dalla DD.LL, l’abbandono del cantiere e la cessazione di ogni attività” ed avviato tutte le procedure tali in maniera da riprendere con somma urgenza i lavori. Lavori – ricordiamo – dell’importo complessivo di € 2.500.000,00.

Ora tutti si domandano: “Ci sono voluti due anni per constatare che i lavori erano bloccati? Chi dovrebbe vigilare costantemente, svolgendo il proprio lavoro di direzione dei lavori, ha atteso due anni per recarsi sul cantiere e visionarne l’andamento? Ultima domanda che si pongono i cittadini:” Quanto tempo ci vorrà per portare a termine l’opera? Trascorreranno altri dieci anni?

 

Exit mobile version