In Italia non c’è nessuna epidemia da meningite e l’unica situazione da monitorare è rappresentata dalla Toscana, dove negli ultimi due anni si sono registrati vari casi di meningite da meningococco C, anche questi nella norma.
COSENZA – Anche la Calabria non è ‘immune‘ dalla psicosi meningite e dalla corsa alle vaccinazioni a seguito dei casi di morte avvenuti in Toscana. E nonostante le rassicurazioni da parte del Ministero della Salute, sulla circolazione dei germi che causano la malattia che è nella norma e in linea coi numeri degli ultimi anni, medici, epidemiologi, raccomandano la vaccinazione solo alle categorie consigliate, ovvero i bambini nel primo anno di età e gli adolescenti. Anche a Cosenza sono molti i medici di base, di famiglia, di fiducia che si trovano a dover rispondere alle tante domande dei pazienti per mitigare paure e allarmismi del tutto inutili. A fugare ogni dubbio, il dottor Franco Cesario ai microfoni di Rlb Radiaottiva, in qualità di primario facente funzioni del reparto “Malattie Infettive” dell’ospedale Civile Annunziata di Cosenza che parla di ‘prudenza‘ ma senza nessun allarme o psicosi.
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Ma che cos’è la meningite
La meningite è un’infiammazione delle meningi, le membrane che circondano il cervello e il midollo spinale. Fra le sue possibili cause sono incluse infezioni batteriche, virali (ad esempio da enterovirus, Herpes simplex o dal virus degli orecchioni) o micotiche (ad esempio da Mycobacterium tubercolosis). Possono causare la meningite batteri come il meningococco (di vari ceppi, come il tipo B e il tipo C, molto aggressivo, di recente e alta visibilità nelle cronache a causa della sua concentrazione in Toscana e della sua letalità, oppure altri tipi come A, Y, W135), lo pneumococco (l’agente della polmonite invasiva), l’emofilo influenzale, ma anche il bacillo della tubercolosi, così come stafilococchi, streptococchi e batteri coliformi (batteri comuni, ma con aggressività variabile, spesso secondo le condizioni di salute della persona colpita), che però non danno origine alla malattia nella sua forma invasiva.
L’infiammazione può infatti portare a danni neurologici permanenti associati a problemi come perdita dell’udito, difficoltà di memoria e difficoltà di apprendimento. Per questo riconoscere e trattare tempestivamente la meningite è fondamentale. I sintomi iniziali possono essere simili a quelli dell’influenza e possono svilupparsi nell’arco di qualche ora o di pochi giorni.
Nei bambini al di sotto dei 2 anni includono:
- febbre alta
- pianto continuo
- eccessiva sonnolenza o irritabilità
- inattività o indolenza
- problemi di alimentazione
- presenza di una protuberanza a livello della fontanella
- rigidità del corpo e del collo
- impossibilità ad essere consolati
A partire dai 2 anni di età i sintomi della meningite includono invece:
- febbre alta improvvisa
- collo rigido
- forte mal di testa diverso rispetto al solito
- mal di testa con nausea o vomito
- confusione o difficoltà di concentrazione
- convulsioni
- sonnolenza o difficoltà a parlare
- sensibilità alla luce
- mancanza di appetito o sete
- a volte rash cutanei
I numeri del 2016
Nel 2016 sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un’incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione più elevata che nel resto d’Italia, dove la situazione è costante. Il numero totale dei casi di meningite, dovuti, quindi, anche agli altri germi indicati, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato. La letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti).
Chi si deve vaccinare?
I bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre la malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età. La vaccinazione contro il meningococco C, o meglio il vaccino tetravalente, è certamente consigliabile per gli adolescenti. La vaccinazione negli adulti non è raccomandata a meno che non siano presenti fattori di rischio. Chi vuole può comunque ricorrere alla vaccinazione, anche se non gratuitamente (a parte Toscana o contesti particolari), rivolgendosi alla ASL o facendosi prescrivere il vaccino dal proprio medico.
