L’attuale dirigenza ha deciso di costringere i pazienti a visite specialistiche in ambulatori che distano circa due ore d’auto dal Comune di residenza.
COSENZA – L’Asp di via Alimena è stata oggi oggetto di un’accesa protesta. Un gruppo di manifestanti, guidati dal sindaco di Acri Nicola Tenuta, ha fatto irruzione nello stabile in cui viene diretta tutta la sanità della provincia di Cosenza occupando simbolicamente la sede della direzione generale. Quello che chiedono assessori, sindaco, presidente del Consiglio comunale e consiglieri oggi in presidio è la garanzia del diritto alla salute per tutti i cittadini. Con atto aziendale, firmato dalla dirigenza lo scorso novembre ed inoltrato alla Regione per l’approvazione da parte del commissario Scura, l’ospedale di Acri è stato accorpato al distretto sanitario del Basso Jonio con i Comuni di Calopezzati, Cariati, Bocchigliero, Longobucco, Campana, Cropalati, Scala Coeli, Mandatoriccio.
Territori che non hanno nessun tipo di continuità geografica con Acri, che però a livello numerico con i suoi ventimila abitanti, permette di completare la rosa dei Comuni da includere nel distretto per raggiungere i centomila utenti necessari per renderlo operativo sul piano burocratico. Una mera questione numerica che si ripercuote sulla salute dei cittadini. I pazienti dell’ospedale di Acri rischiano infatti di doversi rivolgere per le cure specialistiche ad ambulatori distanti almeno due ore d’auto dal Comune di residenza. Una condizione inaccettabile soprattutto per persone anziane e per chi non dispone di un mezzo proprio costretto a muoversi su un territorio collegato in maniera pessima dai mezzi pubblici. Acri fino ad ora è stata inclusa nel distretto della Media Valle del Crati insieme a Rende, Cosenza, Montalto e Bisignano luoghi facilmente raggiungibili anche con l’utilizzo di bus di linea.
Intanto la delegazione di ‘occupanti’ formata da sindaco e assessori è stata ricevuta dalla dirigenza dell’Asp di Cosenza. Il direttore generale dell’Asp Raffaele Mauro però al momento non intende modificare l’atto aziendale né rendere noti i criteri in base ai quali si è deciso di far migrare i pazienti di Acri a decine di chilometri di distanza dal Comune di residenza. “Resteremo qui – tuona il sindaco Nicola Tenuta – finché non ci daranno risposte certe sull’Ospedale di Acri. Abbiamo proposto diverse soluzioni, ma sembra di parlare con dei muri sordi. Oliverio è stato più volte informato della situazione e ci sta ignorando. Si rischia di non riuscire più a garantire i livelli essenziali di assistenza ai nostri cittadini. Non possiamo accettarlo”. Il sindaco Tenuta e gli assessori in presidio dalle 10.00 di stamattina, nel primo pomeriggio hanno ottenuto un incontro con il direttore del dipartimento della salute, Fatarella, con il presidente della giunta regionale Oliverio e con il suo consulente alla sanità, Pacenza, in programma domani venerdì 17 alle 13.00 a Catanzaro presso la sede della Regione Calabria.
