Magnitudo 6,5 tra Norcia e Preci, dall’80 la terra non tremava così. Nessuna vittima, un miracolo, ma si fa ancora la conta dei feriti e dei danni
ITALIA – L’italia intera si ferma a riflettere. Attonita, disperata, fragile e impotente dinnanzi alla tragedia di questa mattina. Un terremoto così devastante che dimostra la potenza e l’imprevedibilità della terra. Una forza incontrollabile che ha squarciato intere strade, palazzi, edifici, la più forte di tutti i sismi degli ultimi vent’anni.
Inimmaginabile provare a descrivere le sensazioni di chi era lì. La paura, la sofferenza; si cerca di correre ai ripari ma nessun luogo è sicuro; si resta immobili, incapaci di reagire; ci si affida alla fede, tantissime persone si sono riversate nelle piazze a pregare; ma nessuno sa come reagire al meglio.
Non si può prevedere, non si può controllare, domande senza risposta: perchè? Che faccio? Come proteggo i miei figli? Nessuno lo sa, nessuno sa cosa fare.
Almeno 100 mila persone dovranno avere assistenza, non esiste più la loro casa, il loro porto sicuro. Molte città sono divenute città fantasma, i cittadini sono fuggiti via da quello che resta del loro territorio: Castelluccio di Norcia quasi rasa al suolo, crolli a Visso, Preci, Ussita, Arquata del Tronto, Cascia, Tolentino, ad Amatrice e frazioni, sui Monti Sibillini, Roma e in tantissime altre zona.
L’istituto sismologi parla di continue altre scosse di assestamento, dopo quella fatale delle 7,40 di questa mattina; alle 11,49 il terremoto arriva anche in Romagna, l’incubo non si placa. Strade interrotte, costante l’allerta della Protezione civile, vigili del fuoco, Anas, soccorsi, volontari; il caos regna sovrano, la priorità assoluta è dare assistenza ai feriti e mettere in salvo le centinaia di migliaia di sfollati.
Lo sciame sismico non dà tregua, la nostra vicinanza va a tutte le popolazioni colpite; la nostra speranza è che la terra sotto i piedi torni a stabilizzarsi quanto prima possibile.

