PAOLA (CS) – Dopo la diagnosi dell’ottavo caso di sclerosi multipla diagnosticato nella zona di Sotterra nei giorni scorsi, che ha colpito soggetti tra i 30 e i 50 anni, si teme che la malattia possa aggredire anche altre persone.
La sclerosi multipla chiamata anche sclerosi a placche, è una malattia autoimmune cronica, che colpisce il sistema nervoso centrale. La malattia al 2013 non ha ancora una cura nota. Dunque, a Sotterra, nel raggio di poche centinaia di metri, in un’area popolata da circa 500 abitanti, l’incidenza dei casi riscontrati è di 15-20 volte superiore a quella della media nazionale. Per ora si lanciano soltanto ipotesi, che vanno comunque tutte valutate attentamente per non alimentare ulteriori allarmismi. A livello medico-scientifico la ricerca delle cause e dei meccanismi che scatenano la sclerosi multipla è ancora in corso, ma sembra ormai chiaro che nell’insorgenza della malattia giocano un ruolo fondamentale alcuni fattori come l’ambiente e l’etnia (clima temperato, latitudine, agenti tossici, livelli bassi di vitamina D), l’esposizione ad agenti infettivi (virus, batteri) soprattutto nei primi anni di vita ma anche una predisposizione genetica. Sarebbe l’insieme di più fattori, comunque, a innescare il meccanismo autoimmunitario alla base dell’insorgenza dei sintomi. Di sicuro c’è che le famiglie che hanno un proprio congiunto affetto dalla sclerosi multipla a Sotterra stanno aumentando con tutti i disagi che ne conseguono per le difficili cure da somministrare e l’assistenza sanitaria carente. E c’è anche chi ha chiesto l’assegno di invalidità per potersi pagare i costosi medicinali.
