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Fatima e Bernadette ‘spose’, celebrata la prima unione civile a Reggio: “Vorremmo avere una figlia”

Alla presenza del primo cittadino Giuseppe Falcomatà, ieri a Palazzo San Giorgio, è stata celebrata la prima unione civile per la Città dello Stretto, tra Fatima Ferro e Bernadette Ficara

REGGIO CALABRIA – Sono due giovani ragazze reggine, Fatima e Bernadette che ieri mattina alle 10.00, presso la sala dei lampadari di Palazzo San Giorgio, hanno detto “si” e si sono unite in matrimonio lasciando una testimonianza importante soprattutto nel giorno in cui la stessa città, ha ‘celebrato’ con grande partecipazione la ferma condanna alla violenza contro le donne.

La cerimonia, svolta alla presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà e del presidente di Arcigay, Flavio Romani, ha visto le spose Fatima, di 20 anni e Bernadette di 24, rendere ufficiale la loro unione. Un amore, il loro, forte e travolgente che le ha portate a vivere prima insieme, per sei mesi e ieri, ad istituzionalizzare davanti allo Stato Italiano la loro unione. Insieme da un anno e mezzo, ieri erano belle ed entusiaste negli abiti scelti dalle loro emozionatissime mamme. Fatima e Bernadette ieri, hanno anche ricevuto gli auguri della Presidente della Camera Laura Boldrini “per una felice vita insieme e un grazie per aver dato testimonianza dell’emancipazione delle donne in Italia”.

La Boldrini, a Reggio per partecipare alla manifestazione contro la violenza sulle donne ha dichiarato: “Le due ragazze erano molto emozionate ed è veramente una coincidenza, quindi mi ha fatto piacere far loro gli auguri e spero che questa loro unione vada avanti bene”. Le due ragazze da oggi, hanno iniziato un percorso di vita insieme nel quale desiderano incontrare anche l’arrivo di un figlio anzi, una figlia: “un giorno vorremmo una bambina e ci piacerebbe chiamarla Nadie”. Per la prima volta ieri, due donne hanno visto riconosciuto il loro amore all’interno della sala storica del comune di Reggio Calabria, di fronte al sindaco, al presidente nazionale di Arcigay Italia Flavio Romani ed a tutta la cittadinanza.

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