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Assalto all’ipermercato, la calabrese sopravvissuta: “Tutti devono sapere”

NAIROBI – Si trovava in Kenia per un progetto dell’Istituto Laica Missionari della Consolata.

Rita Caparra è una 57enne di Siderno con la passione per la cooperazione internazionale e la difesa dei più deboli. I più bisognosi, i più vulnerabili. La donna era atterrata a Nairobi da pochi giorni quando ieri il centro commerciale di Westgate a 800 metri dalla sede dell’associazione di volontariato di cui Rita è parte attiva è stato preso d’assalto. Un’azione violenta che ha portato alla morte di 68 persone dopo che alcuni componenti del gruppo somalo Shebab apparentemente legato ad Al Qaeda hanno fatto irruzione nell’ipermercato e tenendo in ostaggio alcuni dei visitatori del centro avrebbero inoltrato alcune richieste al governo keniota. La dura risposta delle autorità ha provocato la strage di ieri seguita all’attacco del centro commerciale da parti dei militari kenioti che invece di attaccare gli Shebab, tra i quali sono arruolati almeno tre giovani statunitensi, avrebbero provocato la morte dei civili. Rita, scampata all’attacco, non rinuncerà alla propria permanenza in Kenya dove nei prossimi giorni inizierà a lavorare in un villaggio a diversi chilometri di distanza dalla capitale. A darne notizia sono i figli che confermano la volontà della donna di portare a termine il proprio progetto di solidarietà fermandosi in Kenya sino alla fine di dicembre. Da parte sua la donna scampata al tragico episodio in cui, è da rilevare, tutti gli italiani presenti all’interno del centro commerciale sono stati immediatamente liberati dai militanti Shebab all’indomani dell’attacco ha affermato: “Tutto il mondo deve sapere, ciò che provoca il terrorismo. In Kenya stanno facendo di tutto per manomettere la democrazia. Io e gli altri ostaggi siamo stati in preda alla paura e al terrore, sapendo, grazie ai messaggi che ci arrivano dall’esterno sui telefonini, cosa stava accadendo al piano terra durante l’attacco armato. Eravamo incollati al pavimento per la paura”.

 

 

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