TORINO – E’ stato trovato il virus dell’epatite A nelle confezioni di frutti di bosco surgelati confezionate da 10 aziende alimentari italiane.
Questo e’ quanto emerso dalle analisi fatte eseguire dalla procura di Torino su campioni prelevate in negozi e supermercati del torinese in seguito all’allerta diramata nelle settimane scorse dal Ministero della Salute. Il pm Raffaele Guariniello prosegue per il reato di commercializzazione di prodotti di alimentari pericolosi. I frutti di bosco congelati provengono da Serbia, Ucraina, Bulgaria, Polonia, Romania e dal Canada e sono stati confezionati in aziende di Padova, Pavia, Ferrara, Parma e Cuneo. La procura sta identificando i responsabili che saranno iscritti sul registro degli indagati. Il magistrato ha iniziato l’indagine e ha disposto il prelievo di una serie di alimenti campione in negozi e supermercati della provincia di Torino che sono stati subito analizzati nei laboratori sanitari. I risultati sono stati consegnati ieri e hanno confermato i timori del ministero della Salute. Il ministero aveva lanciato l’allarme il 13 agosto dopo che erano stati analizzati i dati periodici dei rilevamenti del sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta dell’Istituto superiore di sanità. I dati accertano 502 casi di epatite A che sono stati accertati in Italia da fine maggio al 31 luglio. Il 264 per cento in più rispetto alla media degli ultimi tre anni. L’epidemia è scoppiata soprattutto nel Nord Europa, dove è più alto il consumo di frutti di bosco surgelati. Secondo gli esperti dell’Unione Europea la causa è legata all’uso di acqua non potabile durante il lavaggio dei frutti di bosco prima del confezionamento.

