RENDE (CS) – “Da anni l’Università della Calabria si colloca ai vertici delle classifiche Censis fra i grandi Atenei e il parametro più virtuoso è proprio quello dei servizi offerti agli studenti. Oggi ci teniamo a raccontare l’altra faccia di questa medaglia: L’Ateneo dei (dis)servizi! Sebbene siano tante le possibilità offerte dall’Unical, non sempre la loro qualità è all’altezza delle aspettative”. La denuncia arriva dal movimento universitario Athena RèF.
Il caso delle borse di studio
“Il caso delle borse di studio – prosegue il movimento sta relegando gli studenti nell’incertezza e nelle difficoltà: da oltre due mesi attendono l’erogazione della quota in denaro della loro borsa, vedendo così messo a repentaglio il loro sacrosanto Diritto allo Studio. Da un Ateneo che applica tassativamente more e sanzioni in caso di poche ore di ritardo dalle scadenze, ci aspetteremmo la stessa rigidità a parti invertite. L’Unical come intende risarcire disagi e ritardi?”
“Il centro sanitario con il telefono staccato”
Per Athena RèF “Ben più grave risulta essere la situazione della guardia medica sita presso il Centro Sanitario d’Ateneo. Pochi giorni fa quattro studenti hanno effettuato una chiamata per richiedere un intervento tempestivo, senza aver ottenuto aiuto, a cui è seguito il silenzio: IL CENTRO AVEVA STACCATO IL TELEFONO! Dopo essersi rivolti ai Carabinieri, hanno ottenuto una risposta, ma solo dopo la telefonata al 118 sono riusciti a ricevere assistenza presso la propria abitazione. Si trattava, fortunatamente, “solo” di una gastroenterite, fossimo stati davanti a una situazione ben più grave e di urgenza il mancato intervento avrebbe potuto essere fatale. È davvero così poco importante la salute degli abitanti del Campus?
“Gli alloggi sono invivibili”
“E ancora ci preme segnalare i quotidiani disservizi a cui sono esposti gli studenti che abitano nei quartieri residenziali del Campus. Basti pensare che per circa un mese un intero corpo di appartamenti del quartiere San Gennaro è rimasto senza acqua calda. Abbiamo più volte segnalato la presenza di numerose barriere architettoniche (frequentissime anche lungo il ponte) ma esemplificativa è la situazione presso il quartiere Chiodo 1, in cui da anni risulta pericolante (e quindi fuori servizio) il montacarichi destinato agli spostamenti per gli studenti disabili.
Illuminazione spesso assente, infiltrazioni, degrado è ciò che caratterizza alcuni alloggi diventati ormai invivibili. Tanti servizi erogati, ma in quali condizioni? Arrivati a questo punto ci chiediamo se l’Ateneo intenda dotarsi di strumenti che rendano strutturale la risoluzione dei problemi esposti, ma soprattutto – conclude Athena RèF – che inserisca tra le priorità il benessere a 360° della componente studentesca (che rappresenta il 95% degli abitanti dell’Università). In quello che viene descritto come “Il Campus per eccellenza”, abile nell’esaltare i propri punti di forza ma maldestro nel provare a correggere le proprie debolezze, non smetteremo mai di far sentire la voce degli studenti”.