RENDE – L’offerta didattica, si perde tra i cubi. Dell’Unical. E’ questo, il dato che, per come riportato dal collega Lorenzo Scarpino, su Uninews24.it,
il quotidiano digitale, d’informazione universitaria, italiana e straniera, diretto da Valeria Esposito Vivino, emerge circa la condizione dell’offerta didattica, sempre più al centro del dibattito tra gli studenti dell’Università della Calabria. Nell’ultima assemblea, – si legge ancora – sintesi dei diversi incontri che si sono tenuti fino ad ora, si è posta molta attenzione agli sviluppi della petizione che si intende portare avanti, una raccolta firme “promossa al fine di ottenere una calendarizzazione delle sessioni d’esame adeguata ai bisogni degli studenti” e che ha come ulteriore interlocutore il Senato Accademico.Il quadro presentato dagli studenti è, comunque, molto ampio, e presenta una serie di disagi già associati agli effetti della riforma Gelmini. “Crediamo che sia importante su questo punto la trasparenza dei processi decisionali, il confronto e una ampia partecipazione degli studenti agli organi responsabili dell’amministrazione” si legge in un comunicato che poi specifica: “laurearsi in una sessione piuttosto che in un’altra non è indifferente. Se la permanenza non prevede l’accrescimento di conoscenze e capacità, causa problemi a livello economico e ritarda l’ingresso nel mondo del lavoro.” Formalmente, dunque, gli studenti richiedono una seconda sessione d’appello straordinaria da collocare nel mese di aprile così da consentire, soprattutto ai fuori corso, di distendere il piano di studi in maniera più funzionale e fruttuosa. Al di là, poi, delle storiche barriere che si pongono tra i diversi Corsi di Laurea, si dovrebbe invece “costruire una strategia comune per essere parte attiva di un processo che ci riguarda da vicino: quello del sistema della formazione pubblica.” Resta, così, da portare avanti questa sfida della raccolta firme che gli studenti dell’UniCal, fin dalle prime battute, hanno voluto rendere pubblica ma, soprattutto, “partecipata”.