Ricercatori del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione e tecnici dell’Agenzia regionale hanno studiato il Crati e definito una mappa dei rischi, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica
ARCAVACATA (CS) – Nuovi metodi per monitorare lo stato di salute dei corsi d’acqua calabresi. A studiarli e applicarli ricercatori del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Unical e i tecnici dell’Arpacal, impegnati nel progetto “Valutazione della qualità delle acque superficiali mediante analisi multivariata”. Nel corso dello studio è stata valutata la vulnerabilità idrica del Crati – il maggiore dei fiumi calabresi per portata e lunghezza – applicando metodi chemiometrici su un gran numero di parametri analitici. I dati sono stati raccolti per circa due anni, registrando 30 parametri fisico-chimici e geologici in 25 punti di campionamento, misurati sia su campioni di acqua che di sedimenti. Il trattamento dei dati mediante analisi delle componenti principali (PCA) ha permesso di caratterizzare completamente le aree circostanti il corso fluviale e facilitare lo sviluppo di una mappa dei rischi in modo da monitorare i rischi sanitari per la popolazione locale.
Il progetto è nato dalla collaborazione tra la dottoressa Giuseppina Ioele, ricercatrice dell’ateneo calabrese, e l’ingegner Giacomina Durante, tecnico dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Calabria. Impegnati nello studio anche il professor Gaetano Ragno e i dottori Michele De Luca e Fedora Grande (Unical), la dottoressa Raffaella Trozzo (Servizio Agenti Fisici dell’Arpacal), il dottor Costantino Crupi (Laboratorio chimico dell’Arpacal). Il lavoro è pubblicato sulla rivista Water di MDPI: “Assessment of Surface Water Quality Using Multivariate Analysis: Case Study of the Crati River, Italy”.