RENDE (CS) – Il 20 Gennaio l’Unical inscenerà la solita ridicola passerella per l’inaugurazione dell’Anno Accademico.
Quest’anno, come lo scorso anno, l’ospite della pantomima sarà il ministro dell’Istruzione. Durante tutto l’autunno il movimento antagonista cosentino, con tutta la sua vasta e differenziata composizione, ha espresso un’opposizione radicale, dal basso e meticcia alle politiche del governo. Oggi con la venuta all’Unical del ministro dell’Istruzione del governo Renzi, noi studentesse/i, siamo direttamente e chiamate/i dalle circostanze ad organizzare il legittimo dissenso e la giusta rabbia che attraversa ogni giorno i luoghi di produzione pilotata di sapere, ovvero le università.
Siamo stufe/i delle passerelle. Siamo stufe/i delle passerelle perché sappiamo che viviamo in un ateneo che vede quest’anno un calo di oltre il 20% delle iscrizioni, i cui finanziamenti sono sempre di meno, in cui regna il disservizio, in cui mancano gli spazi per studiare e incontrarsi autonomamente senza vincoli e obblighi. Oggi sentiamo l’esigenza di alzare la testa e di dire la nostra perché sappiamo che viviamo in una terra dove l’impossibilità di trovare un lavoro ed avere un reddito, le difficoltà nel garantirsi un alloggio dignitoso e nel di proseguire il proprio percorso di studi, gli ostacoli a vivere una vita degna, sono costruiti dell’arrogante sistema della governance universitaria, di governi locali complici degli speculatori edilizi e di chi devasta il territorio e di un governo centrale, longa manus della governance neoliberale europea, sottomesso alle politiche di austerità ed agli interessi delle banche, che legifera per garantire costruttori e speculatori di varia matrice.
Come nelle mobilitazioni che hanno attraversato l’autunno abbiamo messo in chiara luce, il Jobs Act, il Piano Casa, lo Sblocca Italia e la Buona Scuola (al di là della demagogia celata dietro i nomi accattivanti) altro non sono che dispositivi legislativi utili ad elargire ingenti finanziamenti per grandi opere inutili, a peggiorare le condizioni di lavoro ed estendere la precarietà già dilagante, a svendere e dequalificare il patrimonio pubblico ed i beni comuni in genere compresi quindi saperi (università, scuola), case popolari e terreni demaniali. Lanciamo questo appello di discussione ed organizzazione del dissenso e della lotta alle/gli studentesse/i dell’Università della Calabria e delle scuole del cosentino, a chi lotta per un tetto, per il diritto alla salute e per vivere in un territorio salubre a chi si batte sul lavoro e per un reddito per impedire questa ennesima passerella dell’ipocrisia. Giannini come Renzi a Cosenza non sei benvenuta. Il 20 gennaio dovrai confrontarti con chi vive ogni giorno le conseguenze delle vostre politiche. Assemblea martedì 13 gennaio ore 18.00 aula ssp1.
Ateneo Controverso