Un gruppo di precari dell’Unical scrive al Rettore Crisci: ” 58 persone procedono con un accordo firmato. Perché per le altre 15 unità che hanno gli stessi diritti non può essere così?”
ARCAVACATA (CS) – Un gruppo di precari dell’Unical dopo l’incontro con il Rettore, direttore e capo del personale, scrive la propria indignazione e denuncia il trattamento “non equo e ingiusto” che gli viene rivolto.
“Buongiorno,
vi scriviamo per manifestare la situazione dei precari Unical presentatasi dopo l’incontro con il Rettore Crisci, il direttore Mesiano ed il capo del personale Elmo. Il rettore ha iniziato la seduta dicendo ”Nessuno se ne andrà a casa” e ciò ci aveva fatto inizialmente ricredere e rincuorare da subito… Belle parole. “… Proponete pure voi come risolvere le varie situazioni di precariato”, ha detto ai rappresentanti sindacali e ad una delegazione di precari presenti in un primo momento….Sì, solo in un primo momento perché, istituito il tavolo di lavoro per i precari a scadenza, gli stessi sono stati tirati fuori, perché i giochi con i sindacati sono belli e fatti. “Nessuno andrà a casa”… vi porteremo al punto che ve ne andrete da soli…
Le famiglie rincuorate hanno il Natale ed il futuro rovinato, perché la politica ed i docenti se ne fregano altamente del personale tecnico amministrativo, vogliono accaparrarsi tutti i punti organico perché è importante per loro diventare ordinari da associati, perché lo stipendio passi da 3000 a 4500 euro, indire concorsi dirigenziali (vedi l’Elmo di Scipio….sì di Mirocle) e zittire i sindacati che pensano agli iscritti, alle verticalizzazioni, a diventare Ep, ai 50 euro in più in busta ogni mese, e non alle famiglie, vergonatevi!!! Intanto i co.co.co. non apriranno più le aule, dopo decenni di lavoro sudato, forse andranno i docenti?
I tempi determinati stanno cominciando ad andare a casa, l’unico contentino forse sarebbe quello di una proroga annuale, e dopo…? Stesso discorso per chi ha maturato i diritti del contratto a tempo indeterminato, che combatte da una vita con rinnovi, peraltro tutti collocati in aree indispensabili e immediatamente utili in graduatorie (altro che concorsi nuovi che escono ogni giorno!!) dove la carenza di personale è fortissima….O vi prendete un anno in proroga e amen o vi accontentate di un (forse) ”contratto” al 50% di 500 euro al mese …. e al diavolo la dignità del dipendente sudata negli anni con uno stipendio che già da tempo pieno è basso di suo! E se le famiglie non ce la fanno qui soldi non ce ne sono.
In passato sistemarono i precari, parliamo di un tre anni fa con questa formula: contratto al 50% indeterminato più un restante 50% da effettuare con ore di lavoro straordinarie e funzionò, anzi sta funzionando. Qualcosa di buono è stata fatta per 58 persone e sta procedendo con un accordo firmato. Perché per le altre 15 unità che hanno maturato gli stessi diritti non può essere così, Magnifico Rettore? I precari si riappellano a lei. Ma ci sono precari di serie A e precari di serie B, ci chiediamo? Non abbiamo gli stessi diritti o forse la stessa dignità dei 58? Sì, perché alla fine saranno assorbite 12 persone di questo accordo con contratto al 100% indeterminato, e dunque svincolate somme che però non possono essere utilizzate per salvare i nuovi precari, ma per le Peo, per i futuri dirigenti e per i sindacalisti che vogliono diventare Ep. Il nostro Natale non merita tutto questo, le nostre famiglie non lo meritano!
Tutte le classi di precariato devono essere salvate dignitosamente, co.co.co, tempi determinati e tempi indeterminati, e bloccare tutti i concorsi che alimentano questa macchina di distruzione dell’uomo che vuole lavorare e non andare a casa. Intanto con forte rammarico le prime tre persone sono state mandate a casa, e se all’amministrazione non piace questa amara parola diciamo che purtroppo è la verità, quello che conta è ciò che uno si ritrova in tasca… e se la tasca è vuota i bimbi a casa piangono, le bollette e i mutui non si pagano, e ancor più grave non si mangia ma facciamo ordinari, dirigenti ed Ep.
(I precari dell’Unical)