La scelta universitaria: Unical o non Unical? Questo e’ il dilemma

ARCAVACATA – Restare a studiare nella propria citta’ d’origine oppure “emigrare” al Nord?

Questo è la domanda frequente tra tutti i giovani studenti nel momento in cui, ahimè arriva ora di scegliere la città dove studiare. Tra gli atenei dell’Italia centro settentrionale, come Firenze, Roma, Siena, Bologna e Perugia, la scelta è piuttosto vasta. Partendo appunto da Perugia, città universitaria assimilabile per dimensioni alla città di Cosenza, ecco una breve sintesi dei pro e dei contro della laurea in ‘trasferta’, per ponderare al meglio la scelta dell’ateneo.

Un esempio. Perché scegliere la Città e quindi l’Università di Perugia? Tra i Pro della decisione rientrano:

Costo della vita: Perugia è senza dubbio più economica rispetto alle città sopracitate. Essendo queste ultime più grandi, ciò incide sul costo della vita: dagli affitti alle stanze e appartamenti alla spesa, tutte spese che, nel bilancio dello studente fuori sede, pesano molto.

– Divertimento e cultura: Perugia è una città culturalmente attiva che presenta un’offerta di divertimento per gli studenti al pari delle città più grandi. Tra le manifestazioni più conosciute: Eurochocolate  e Umbria Jazz.

Eccellenze didattiche: Perugia vanta alcuni fiori all’occhiello che sono delle vere eccellenze nel loro campo, come Medicina, Giurisprudenza e Agraria, quest’ultima è nel vero senso della parola la punta di diamante di un Ateneo, dalla storia gloriosa.

L’Università per Stranieri: la presenza di questo Ateneo (nonché uno dei pochi in Italia e uno dei più prestigiosi, assieme a Siena) in città ha dato vita, insieme alla forte comunità Erasmus ad un ambiente internazionale variegato e molto attivo. Non è un caso, infatti, se a Perugia si ha la possibilità di conoscere ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo. Tutto questo crea un plusvalore che aumenta la ricchezza dell’esperienza che uno studente mette nel suo bagaglio universitario, e di vita. Se volete una piccola anteprima di ciò che si può trovare in questo Ateneo, potete visionare il video promo realizzato dagli stessi studenti in collaborazione con il Prof. di graphic design, Davide Vasta.

Tra i Contro della decisione, rientrano invece:

Offerta formativa del 3+2: l’introduzione della formula del 3+2 nel piano formativo universitario ha causato una netta inflessione dell’offerta di lauree magistrali e specializzazioni. Alcuni corsi di laurea, infatti, nati dalla “scissione” delle vecchie lauree quinquennali, sono stati dapprima lanciati in pompa magna per poi essere definitivamente chiusi o accorpati ad altri corsi per ragioni di poca affluenza di studenti o, peggio, per ragioni puramente economiche. Molti studenti, quindi, sono stati costretti a spostarsi in altre città per chiudere il loro percorso formativo nel biennio finale.

Politecnico e comparto industriale: una mancanza che a Perugia si fa sentire, è appunto l’assenza di un vero e proprio Politecnico. Moltissimi aspiranti ingegneri e designer “fuggono” in altri centri, dove la presenza del Politecnico è forte. Il reparto industriale umbro non è molto avanzato, ovviamente escludendo poche eccellenze, come la Umbria Cuscinetti di Foligno e il polo siderurgico di Terni; tutto questo si riflette anche nell’Università e in quella che è la sua proposta formativa.

Logistica e trasporti: il tallone d’Achille di molte città del centro Italia, di cui non fanno esclusione quelle universitarie, è la rete di trasporto pubblico extra urbano. Sebbene dovrebbero essere facilmente raggiungibili, per via della loro centralità rispetto al resto dello stivale, le città umbre soffrono della presenza degli Appennini, che rendono i collegamenti spesso “lenti” e complicati, con lunghi tratti da percorrere in pullman o cambi di treno in stazioni di giunzione. Un dettaglio che, se dapprima può scoraggiare una matricola, può essere metabolizzato con un po’ di pazienza e di abitudine.

Ecco invece i Pro e i Contro del restare a studiare nella propria città d’origine, in questo caso Cosenza.

I Pro:

Prestigio: L’Unical è il più grande degli atenei calabresi. Fondata nel 1972, vanta un trend d’iscrizioni sempre positivo e un prestigio crescente, diventando infatti un importante punto di riferimento per i giovani della regione.

Offerta formativa: L’Unical mette a disposizione un’ampia e diversificata offerta formativa. Troviamo: corsi triennali, specialistici e magistrali a ciclo unico che coprono tutte le aree disciplinari, da quella sanitaria a quella umanistica. Per quel che concerne invece la formazione post laurea, questa si articola in: master di I e II livello, dottorati di ricerca, corsi di perfezionamento e scuole di specializzazione.

Accorpamento delle sedi di Facoltà: le facoltà dell’Università della Calabria sono site in un unico campus che si trova a 6 km da Cosenza, in località Arcavacata. La cittadella, oltre alle sedi delle facoltà, comprende anche le residenze universitarie e ospita un presidio del 118, un ufficio postale, una cappella, un teatro, il Museo di Storia Naturale della Calabria e l’Orto Botanico, configurandosi come un complesso totalmente autosufficiente.

Raggiungimento del campus: quest’ultimo è efficacemente collegato alla città tramite il trasporto pubblico urbano sino a tarda notte.

Centro Residenziale: si tratta dell’organismo preposto all’erogazione delle borse di studio, del servizio mensa, dei premi di laurea, delle sovvenzioni straordinarie, dei contributi per la mobilità internazionale e della gestione degli alloggi universitari che a Cosenza offrono un numero di residenze molto alto in rapporto alla popolazione studentesca. Il tutto a gestione pubblica, non privata come invece accade nella maggior parte degli atenei italiani con notevoli ripercussioni in termini di costi e servizi.

I Contro:

Politecnico e comparato industriale: anche a Cosenza, purtroppo, l’assenza di un vero e proprio Politecnico si fa sentire. Tutto questo nonostante l’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) abbia reso noto il rapporto sulle qualità della ricerca in Italia, facendo emergere alcune significative aree di eccellenza all’interno dell’Unical. Tra queste: il macrosettore dell’informatica, che mantiene il suo primato anche in confronto alle strutture medie e grandi, superando le Università più storiche; il fronte ingegneristico dell’informatica, che si colloca al terzo posto in Italia, anche in questo caso prescindendo dalla dimensione della struttura.

Questo è il quadro, a voi la scelta! Un piccolo anticipo di ciò che sarà la nuova informativa sul mondo dell’università, di ciò che succede negli atenei del resto d’Italia e d’Europa, mettendo a confronto le varie opportunità e i tanti disagi che una città, ovunque essa sia situata, può presentare. Diamo voce alle esigenze degli studenti! Diamo voce al diritto allo Studio!

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