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Unical: la lettera di una giovane ricercatrice all’ex rettore Leone «restare è la nostra forma di resistenza»

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Unical: la lettera di una giovane ricercatrice all’ex rettore Leone «restare è la nostra forma di resistenza»

Andreea Paula Danilescu, dottoranda dell’Unical, scrive una lettera aperta di ringraziamento a Nicola Leone al termine del suo mandato da rettore: un messaggio di gratitudine, ma anche un invito ai giovani calabresi a credere nella propria terra e nella forza di chi sceglie di restare

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Rettore Nicola-Leone

RENDE – A scrivere è la dottoressa Danilescu Andreea Paula che esprime il suo grazie sincero nei confronti del rettore uscente, ma soprattutto manda un messaggio a studenti, ex studenti calabresi e a quelli che come lei “hanno scelto la resilienza invece della partenza, restando a studiare, lavorare e crescere qui, contribuendo – seppur in piccola parte – alla rinascita della nostra terra”.

La lettera all’ex Rettore

“Caro Rettore Leone, non ci conosciamo di persona, ma sento di doverLe scrivere lo stesso. Perché quello che Lei ha fatto in questi sei anni non è solo un bilancio di numeri (anche se impressionanti): è una storia di riscatto per tanti di noi, per i ragazzi calabresi, per chi – come me – non voleva andarsene. Io sono arrivata a Cosenza a 9 anni, non per scelta. A quell’età non si decide dove vivere, si subisce.

Eppure, da quando ho messo piede all’Unical nel 2013 – prima da studentessa del DiSPeS, poi come collaboratrice, e oggi come dottoranda – ho visto questa Università cambiare pelle. Da una fase di stallo, di rassegnazione, a una fase di grande sviluppo, di innovazione, di orgoglio. E tutto questo porta il Suo nome. Lei ha permesso a tanti ragazzi calabresi di studiare qui, restare qui, crescere qui”.

“Perché partire per forza segna la vita. Io lo so. E chi meglio di Lei ha capito che l’Università – scrive la d.ssa Danilescu Andreea Paula – non è solo un luogo di studio, ma un atto di resistenza per questa terra. I numeri li ha già detti Lei: +40% di immatricolazioni, borse di studio a tutti gli idonei, Medicina, specializzazioni, ricercatori da Oxford e Yale, il nuovo ospedale, le residenze, il Tau, il campus che respira… Ma dietro ogni cifra c’è una persona che non è dovuta partire. E questo, per me, vale più di ogni ranking“.

“Alla cerimonia, mi sono commossa. Il suo discorso, la sua emozione di fronte a quell’applauso meritatissimo, e poi quell’abbraccio con il Prof. Greco – forte, vero, umano – nel momento della consegna del tocco. Un passaggio di testimone che non è mai stato così caloroso, così pieno di stima. Grazie, Rettore. Grazie per averci fatto sentire che l’Unical non è solo un’università del Sud. È la nostra università. È casa”.

“Le auguro di tornare alla ricerca con la stessa passione che ha messo in questi anni da Rettore. E sappia che, ovunque sarò – in laboratorio, in aula, o tra i viali del campus – porterò sempre con me l’orgoglio di aver vissuto questa trasformazione.Con profonda stima, gratitudine e un po’ di commozione”.

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