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Tra 27 e 47 i migranti ancora dispersi in mare. E Rafiq aspetta sulla spiaggia notizie del cugino

Calabria

Tra 27 e 47 i migranti ancora dispersi in mare. E Rafiq aspetta sulla spiaggia notizie del cugino

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CROTONE – Sono tra 27 e 47 le persone ancora disperse del naufragio avvenuto domenica a Steccato di Cutro. È quanto emerso nell’ultima riunione del Centro coordinamento soccorsi aperta in Prefettura a Crotone sulla base delle stime delle forze dell’ordine. Le ricerche, coordinate dalla Direzione marittima di Reggio Calabria, proseguiranno ad oltranza per tutto il fine settimana con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori e con il personale a terra di Guardia costiera, Questura, carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Protezione civile. Le condizioni meteo, in peggioramento, potrebbero rendere difficoltose le ricerche.

Rafiq aspetta sulla spiaggia notizie del cugino

“Ci aveva scritto: siamo in Italia, manca mezz’ora all’arrivo. Ci aveva anche mandato la posizione dove sarebbero arrivati. Poi abbiamo visto in tv cosa era accaduto proprio lì dove mio cugino doveva arrivare…”. Rafiq, un giovane afgano, è arriva alla spiaggia di Steccato di Cutro da Marsiglia dove attende, insieme ad altri parenti, il ritrovamento del corpo del cugino. Kamran, 24 anni, era partito dall’Afganistan e si era imbarcato verso l’Italia su quel caicco che qualche giorno dopo sarebbe naufragato a Steccato di Cutro. Su questa spiaggia ora attendono il fratello ed il cugino. Attendono che i sommozzatori di Vigili del fuoco e Capitaneria di porto recuperino il suo corpo. Intanto vagano tra i detriti della barca che costellano ancora la spiaggia e galleggiano nel mare Ionio. Cercano qualche effetto personale, una scarpa, un maglione. Lo zaino. Rafiq si è rassegnato al destino del cugino. Lui parla un po’ in italiano e spiega di essere arrivato in Europa “tanti anni fa nascosto dentro un camion. Poi sono andato in Francia”.

Anche il cugino Kamran aveva deciso di lasciare l’Afganistan: “Scappiamo perché non ne possiamo più di stare sempre in pericolo. Di essere sempre in guerra: una volta con i pakistani poi con i russi, poi con gli american ed ora di nuovo con i talebani. In Afganistan non ci sono più professionisti, medici, ingegneri. Tutti andati via. I talebani non fanno studiare le donne. Che vita può essere….Per questo anche mio cugino aveva deciso di scappare. Ora speriamo che il corpo di Kamran venga trovato. Portarlo in Francia? No, perché? Deve tornare nel nostro Paese. Vogliamo trasferirlo in Afganistan”.

Naufragio: il governo ha dato disponibilità a coprire i costi

Il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura di Crotone ha rinviato a lunedì la decisione per l’espatrio delle salme di alcune delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. E’ ancora in corso una ricognizione per i nullaosta e soprattutto serve coordinare le procedure con la Farnesina per le vittime afghane, che sono la maggior parte, che dovranno essere rimpatriate. La polizia scientifica di Crotone ha identificato fino ad ora 56 delle 68 salme. Un lavoro svolto anche attraverso videochiamate alle famiglie nei Paesi di origine.

Il comune di Crotone – ascoltata anche l’Azienda sanitaria – ha dato la disponibilità a tenere le salme nel Palamilone finché non saranno espatriate o tumulate. E’ emersa anche la disponibilità del Governo di farsi carico dei costi. Dal punto di vista burocratico il comune competente a cui presentare le richieste è quello di Cutro, nel cui territorio è avvenuta la tragedia, ma il comune di Crotone si è reso disponibile a fare da ausilio attivando un presidio per agevolare le famiglie che altrimenti dovrebbero recarsi a Cutro. Finora al settore servizi sociali di Crotone sono arrivate 7 richieste per il trasferimento delle salme, mentre 15 sono state raccolte dalle associazioni del terzo settore che si occupano di immigrazione.

L’Unchr, invece, sta raccogliendo le richieste dei parenti delle vittime che sono sopravvissuti al naufragio per il trasferimento delle salme nei Paesi di origine. Per quanto riguarda le salme ancora non identificate il comune di Crotone ha messo a disposizione 8 loculi (5 nel capoluogo e 3 nella frazione Papanice), mentre nei 27 comuni della provincia ci sono 56 loculi disponibili. Tanti privati hanno messo a disposizione le loro cappelle. Una volta ottenuti i nulla osta verranno tumulate subito le bare dei minori senza nome. La salma di una bambina non identificata – la cui bara è contrassegnata con la sigla Kr14f9 – verrà sepolta nel Comune di Catanzaro come era stato chiesto del sindaco Nicola Fiorita. Infine il governo ha chiesto ai comuni di Cutro e Crotone di quantificare somme spese per sostenere l’emergenza per poterle rimborsare.

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