La storia di Ines Nervi, la prima donna sindaco d’Italia eletta a San Pietro in Amantea

Chi scrive è stato suo alunno in quinta elementare e racconta il percorso di un'insegnante che ha sbaragliato gli uomini nel 1946

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COSENZA – San Pietro in Amantea elesse un Sindaco donna nel lontano marzo del 1946. La Signora Ines Nervi in Carratelli fu una delle prime donne in Italia a ricoprire una carica istituzionale .E così, alcuni anni fa, la Presidenza del Consiglio ha deciso di onararne il  ricordo, menzionandola tra le prime donne italiane elette nelle elezioni amministrative del 1946 con una targa celebrativa.

La storia di Ines Nervi

Il racconto arriva da Francesco Gagliardi, giovane testimone all’epoca dell’elezione della prima donna sindaco d’Italia e alunno della signora Ines. “Ines Nervi in Carratelli fu votata nella seconda tornata elettorale amministrativa del 24 marzo 1946. Capeggiava una lista della D.C. in contrapposizione ad una lista civica “Stella”, capeggiata dall’Avv. Ottavio Policicchio. Era la prima volta che votavano anche le donne e che avevano la possibilità di essere elette. Il Decreto N.74, Articolo 7 del 10 marzo 1946, sotto il Governo di Alcide de Gasperi, aveva sancito l’eleggibilità delle donne.

Ecco cosa scrive “Il Corriere d’Informazione” del 19 marzo 1946: Per la prima volta una scheda tra le mani. Ai seggi non manca una certa emozione, tra le donne, certo, consapevoli di vivere in prima persona un traguardo storico e di avere per la prima volta la responsabilità di cittadine, sentita in modo trasversale, senza differenza di età, ceto e istruzione, come racconta Egisto Corradi, testimone del voto di un gruppo di donne ai seggi di Lodi. ‘Stanno in fila, nel mattino grigio e piovigginoso tutto ben in fila e composte al portone della loro sezione elettorale, in mano il certificato, il rosario e il libro delle devozioni. Sono a malapena le sette e loro, che vengono dritte dritte dalla prima messa, sono lì pigiate ad attendere’.

Al voto del 1946 c’ero anch’io. Non ho votato perché ancora non avevo compiuto 21 anni di età, ero ancora un ragazzo, però quel giorno delle votazioni me lo ricordo ancora benissimo – prosegue Gagliardi. – E ricordo anche i giorni precedenti al voto, le adunate, i comizi elettorali del Cav. Gaetano Nesi, i volantini, i manifesti e poi lo spoglio delle schede, le ansie e le preoccupazioni dei candidati, i balli e le feste in casa del Sindaco eletto e il Cav. Carratelli, coniuge del Sindaco, al pianoforte. L’elezione di un Sindaco donna nel lontano 1946 ha rappresentato per la Calabria la punta più avanzata della rinascita dell’impegno femminile nella politica comunale. Il nuovo Sindaco eletto era una donna energica, religiosa, maestra elementare di ruolo, coniugata e madre di due figli ancora in tenera età: Carolina e Saverio. Nella lunga parentesi del fascismo le sue aspirazioni sociali e politiche sono assorbite tutte dall’impegno dell’insegnamento.

La storia della maestra elementare che sbaraglò gli uomini

Ines fu una “Figura a volte nascosta, a volte oscurata, ma sempre presente e decisiva – contiuna Gagliardi.

 Il cammino di donna Ines è stato irto di ostacoli e ricchissimo di pregiudizi, ma proprio per questo la sua lotta è stata ancora più ricca di grandi traguardi e importanti vittorie. Chi scrive è stato suo alunno in quinta elementare. Non c’era ancora nel nostro paesello un edificio scolastico, perciò le aule scolastiche di allora erano ubicate in magazzini a piano terra. La nostra aula si trovava nell’allora Via Michele Bianchi ora Via del Popolo nell’abitazione della famiglia De Grazia presso il Ponte del Vallone. La signora Ines sbaragliò gli uomini, suoi avversari politici e vinse le elezioni a grandissima maggioranza. Venne eletta alla carica di Sindaco nella prima seduta consiliare del 31 marzo 1946 con 14 voti, due in più della sua stessa maggioranza consiliare. C’è da precisare che allora il Sindaco veniva eletto dai consiglieri comunali.

In quella prima tornata elettorale venne eletta anche un’altra donna, molto battagliera: Fu Lucarelli Vincenzina, la nonna paterna di Periglio, Ciccio e Sergio Grassullo. Il Sindaco Nervi restò in carica fino al 1952. Realizzò alcune opere importanti: la fognatura comunale e la pavimentazione della strada principale del paese da Piazza IV Novembre a Piazzetta Margherita, dando lavoro a decine e decine di operai di San Pietro. Da allora in poi San Pietro in Amantea ha avuto soltanto Sindaci maschi. Anche il mio paese natale ha scaricato le donne come del resto hanno fatto altri comuni calabresi. Queste donne coraggiose, intelligenti, esperte, sono rimaste “corpi estranei” in un mondo politico dominato dai maschi. Amantea ha dovuto aspettare oltre 68 anni per avere per la prima volta un Sindaco donna. Non le fecero neppure terminare la consiliatura. Venne disarcionata dalla carica di Sindaco dalla sua stessa maggioranza.

Gagliardi prosegue le sue memorie: “Era stata dimenticata l’insegnante Ines Nervi in Carratelli di San Pietro in Amantea, la quale venne eletta Sindaco anche lei nel lontano 31 marzo 1946 appena dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando votarono per la prima volta anche le donne. Ricoprì la carica di Sindaco fino alle elezioni amministrative del 1952. Non si ripresentò. Aveva capeggiato una lista della Democrazia Cristiana. Il 31 marzo rappresenta, dunque, negli annali della vita amministrativa del Comune di San Pietro in Amantea, una data storica, non solo perché a quella competizione elettorale, le prime dopo la caduta del regime fascista, parteciparono al voto per la prima volta nella storia anche le donne, ma anche perché venne eletta Sindaco una donna, sposata col Cav. Prof. Vincenzo Carratelli, madre di due figli in tenera età, maestra di ruolo nelle scuole elementari di San Pietro – Centro.

Da quel giorno fatale le donne non furono più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce, ma come ricorda la targa “ fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana”. – Onorare e ricordare – ha detto l’On. Lotti –affinché nel nostro Paese non si dimentichi cosa è stato. E cioè che quello del 1946 non fu solo il primo voto amministrativo ma che 10 donne furono subito elette. Oggi è normale che ci siano molte donne Sindaco, ma allora non era così. Per questo ricordiamo sperando che questo atto abbracci metaforicamente tutte le donne d’Italia”.

A Ines intititolata la sala consiliare del Comune

“La Signora Nervi è morta da diversi anni ed è seppellita nella tomba di famiglia nel cimitero di San Pietro in Amantea. A tutt’oggi – prosegue Gagliardi – non le è stata intitolata nessuna strada. Io consiglierei, o meglio suggerirei in punta di piedi, al Sindaco e all’intero Consiglio Comunale, l’intitolazione in suo onore della Sala del Consiglio Comunale, per ricordare alle nuove generazioni il suo nome e l’azione politico amministrativa svolta-. Suggerimento accolto. Ora la Sala Consiliare è stata intitolata alla Signora Ines Nervi in Carratelli, uno dei primi Sindaci donna in Italia, maestra elementare.

Così disse il Sindaco Lorelli nella seduta consiliare del 21 dicembre 2017 quando il Consiglio per alzata di mano ha deliberato di intitolare la Sala consiliare del Comune di San Pietro in Amantea a Nervi Ines Caratelli:- L’Amministrazione non poteva ignorare la storia di questa donna esemplare, Sindaca di San Pietro in Amantea dal 1946 al 1952. Anni difficili davvero. Dove la volontà senza coraggio e polso fermo non sarebbe bastata. IntitolarLe l’aula consiliare, a seguito dei lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione del palazzo municipale, costituisce, per l’Amministrazione tutta, un onore e un dovere-“.

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