DIAMANTE (CS) – Un’intera comunità dilaniata dal dolore e una famiglia, quella della giovane Serena Cosentino, stretta nell’abbraccio commosso della sua gente, ma anche di tutti i calabresi nel giorno in cui si celebrano i funerali della 27enne di Diamante, morta insieme ad altre 13 persone nel terribile incidente della funivia del Mottarone avvenuto domenica mattina, quando la cabina che saliva verso la vetta della montagna è precipitata al suolo dopo essersi schiantata contro un pilone a tutta velocità. Per l’incidente sono state fermate tre persone (tra cui il responsabile dell’impianto) responsabili di aver manomesso il freno d’emergenza che avrebbe dovuto e potuto fermare la cabina dopo la rottura del cavo e salvare la vita di quelle 13 persone e di Serena che si apprestava a vivere il suo futuro lavorativo e affettivo, per il quale aveva dato tutto grazie alle sue immense capacità e passioni. Nella tragedia della funivia Stresa-Mottarone è morto anche il fidanzato della giovane, Hesam Shahisavandi, 33 anni di origine iraniana. L’ultima foto inviata alla mamma la ritraeva felice e sorridente, poco prima di salire sulla funivia. Serena era pronta per una giornata di relax che si era voluta concedere dopo essere guarita dal covid. Su quella funivia ha invece trovato un destino beffardo e crudele che l’ha strappata alla vita.
Intorno alle 13 è stata aperta la camera ardente all’interno della chiesa “Gesù buon Pastore” dove la salma della giovane è arrivata dopo un viaggio durato tutta la notte ed accolta da un lungo e commosso applauso. Poco dopo sono arrivati in chiesa i genitori, Maurizio e Ada, accompagnati dalle sorelle e dal fratello straziati dal dolore. La bara coperta di gerbere bianche e gialle. All’arrivo della salma la madre, visibilmente provata, si è inginocchiata lasciandosi andare ad un pianto disperato e dopo pochi minuti ha avuto un malore. Sono dovuti intervenire i paramedici per sedarla.
In chiesa i familiari indossano una maglia gialla, simbolo della ricerca .La giovane, infatti, era una ricercatrice del CNR ed aveva vinto una borsa di studio che era stata creata grazie ad un’idea dell’Unione Industriali VCO e al contributo di diversi Enti locali e delle Fondazioni Comunitarie del Verbano Cusio Ossola, di Novara e di Varese. Aveva preso servizio il 15 marzo per iniziare un periodo di formazione sul tema emergente delle micro e nanoplastiche nelle acque dolci. Nonostante i tempi difficili dell’attuale pandemia. “Serena era arrivata a Verbania piena di un entusiasmo che dava a tutti noi, Istituto di Ricerca sulle Acque, il senso vero del nostro ruolo” aveva ricordato la ricercatrice Nicoletta Riccardi dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, sezione di Verbania nel ricordare la giovane di cui aveva avuto modo di apprezzare le qualità professionali e umane. La sede dell’Istituto è stata illuminata con il tricolore. Cordoglio è stato espresso anche dalla presidente dell’Ente Maria Chiara Carrozza. Alla camera ardente centinaia di cittadini che pian piano stanno entrando nella chiesa per porgere il loro cordoglio ai familiari distrutti dal dolore. Presente anche il sindaco Ernesto Magorono e i rappresentanti istituzionali con Il gonfalone del Comune di Diamante listato a lutto con un drappo nero.