L’imponente veliero della Marina Militare, alla fonda nelle acque di Scalea, ha lasciato tutti a bocca aperta. Ammirando in mare l’Amerigo Vespucci, non si può fare a meno di pensare alla sua storia unica e inimitabile
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SCALEA (CS) – Con le sue imponenti vele spiegate che l’hanno resa visibile anche da lontano in tutta la sua maestosità, intorno alle 9:00 di questa mattina la nave scuola Amerigo Vespucci è attraccata nello specchio d’acqua antistante Scalea. Ammirando le linee, l’armamento e i colori del veliero più bello del mondo, non si può fare a meno di pensare alla sua storia e al suo destino: è l’antico che continua a vivere. Oggi, per tutti, l’occasione unica di ammirare la più antica nave della Marina militare in servizio, all’interno della quale la tradizione si coniuga sapientemente con la modernità, offrendo uno straordinario esempio di come la tecnica dei costruttori navali, dei Maestri d’Ascia e dei calafatai sia in grado di affiancarsi a tutto ciò che l’evoluzione tecnologica riesce a mettere a disposizione.
L’Amerigo Vespucci è uno splendido veliero con tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente. Dotata di centinaia e centinaia di cime intessute manualmente (tutte ancora di materiale vegetale, frutto inimitabile di quella nobile arte marinaresca gelosamente custodita presso l’Antica Corderia di Castellammare di Stabia) di varie dimensionati, ordinatamente sistemate. La Vespucci è attrezzata con una superficie velica pari a circa 2.635 metri quadrati. Dispone di 24 vele in tela olona e di taglio. Con la nave completamente invelata la Vespucci può raggiungere la velocità ci circa 14,6 nodi. La sala comandi è una delle parti più belle ed originali perché accanto a strumenti tecnici di navigazione ormai ritenuti unici nella loro specie, è ricca di tutta quella strumentazione sofisticata quali GPS, satellitari, ecoscan dagli elettronici, ecc… adatti a fornire quelle conoscenze e quelle competenze, nonché la preparazione pratica, necessarie alla moderna navigazione.
L’Amerigo Vespucci nelle bellissime foto di Guido Guglielmelli