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«Ti sparo». Paura per Antonio Marziale, minacciato di morte dopo aver tentato di fermare due ladri

Calabria

Sicurezza che non c'è

«Ti sparo». Paura per Antonio Marziale, minacciato di morte dopo aver tentato di fermare due ladri

Il Garante ha raccontato di essere stato minacciato da uno dei due malviventi, presumibilmente di origine slava, che gli avrebbe intimato: “Ti sparo, ti sparo”

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Antonio MArziale

MONZA-BRIANZA – Paura per Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che nella serata di venerdì ha vissuto momenti drammatici nel tentativo di sventare una rapina nella sua zona di residenza, a Borgo Camuzzago, in Brianza. Il sociologo e garante ha raccontato di essere stato minacciato di morte da uno dei due rapinatori, che gli avrebbe puntato contro un’arma gridando: “Ti sparo in bocca, ti sparo!

Un episodio che, oltre allo shock personale, ha spinto Marziale a lanciare un accorato appello pubblico: “Siamo presi d’assalto da ladri che rubano o tentano di rubare. Qui vivono bambini, vivono donne. Non si può più vivere così”. L’episodio, pur avvenuto lontano dalla Calabria, assume per Marziale un valore simbolico e politico: la crisi di fiducia dei cittadini nello Stato. “Questo non è solo un fatto di cronaca – ha commentato – ma un sintomo di un sistema che non riesce più a garantire la sicurezza, neanche nei piccoli centri. Serve un cambio di passo radicale.”

“Due uomini, uno armato di cacciavite. Ho dovuto indietreggiare”

Secondo quanto riferito dallo stesso Garante in un video pubblicato su Facebook, i due malviventi, presumibilmente di origine slava, stavano tentando di entrare in un’abitazione vicina quando lui è intervenuto per fermarli. Uno dei due lo ha minacciato di morte, mentre l’altro era armato di cacciavite. Costretto a ritirarsi per evitare il peggio, il Garante ha allertato i Carabinieri, ai quali ha poi presentato denuncia formale fornendo un identikit dettagliato dei rapinatori. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per rapina aggravata e minacce di morte.

Antonio Marziale “Paghiamo le tasse per la sicurezza, ma lo Stato dov’è?”

Scosso ma lucido, Marziale ha trasformato l’episodio in un atto di denuncia pubblica contro il degrado della sicurezza urbana: “Noi cittadini paghiamo le tasse per avere servizi, tra i quali la sicurezza. Ma qui la sicurezza non c’è. Non è accettabile che un borgo civile sia abbandonato a se stesso.” E ancora: “Ormai siamo una città, una nazione, un paese insicuro. Così non si può andare avanti.”

 “Sorvegliateci, proteggete le famiglie”

Il Garante ha poi rivolto un appello diretto alle istituzioni: “Il Governo deve intervenire. Se deve spendere, spenda per la sicurezza. Queste sono le cose che servono ai cittadini. Chiedo al Prefetto e alle Forze dell’Ordine di sorvegliare e garantire protezione. Le famiglie non possono vivere nel terrore.”

Indagano i carabinieri

I Carabinieri di Monza stanno proseguendo le indagini, analizzando le telecamere di sorveglianza della zona e cercando di risalire all’identità dei due aggressori. Nel frattempo, il Garante ribadisce la sua determinazione: “Non mi lascerò intimidire. Ma è tempo che lo Stato torni ad essere un punto di riferimento per chi rispetta la legge, non un rifugio per chi la viola.”

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