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Stop agli autovelox usati solo per fare cassa. Ok al decreto con regole stringenti per chi li installa

Decreto autovelox

ROMA – La Conferenza Stato – Città ha approvato la bozza del “decreto autovelox”, che disciplina le modalità di collocazione e uso dei dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità di cui all’articolo 142 del Codice della strada. L’obiettivo è garantirne un utilizzo conforme ad esigenze di sicurezza della circolazione, prevenire gli incidenti e tutelare gli utenti della strada. In pratica si agli autovelox dove si garantisce la sicurezza degli automobilisti e stop a quelli che nascono come funghi e usati solo per rimpinzare le casse dei Comuni

Salvini “stop agli autovelox installati in ogni dove”

Un intervento del Governo e voluto dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini che ha espresso “grande soddisfazione” per l’approvazione del decreto autovelox in conferenza Stato Città e autonomie locali e difeso anche gli interventi sul nuovo codice della strada “L’ideologia che prevede il dilagare di Ztl e zone a 30Km/h penalizzanti per lavoratrici e lavoratori e autovelox installati in ogni dove, non per sicurezza ma per fare cassa poco hanno a che fare con la sicurezza stradale, quindi buonsenso e concretezza senza ideologia”.

Autovelox: DL approvato in conferenza Stato Città e autonomie locali

La nuova disciplina si applica alle postazioni fisse, mobili o a bordo di veicoli in movimento e nei casi in cui non è possibile effettuare la contestazione immediata delle violazioni. Inoltre sono dettate regole stringenti sul collocamento dei rilevatori di velocità.

Ecco dove potranno essere posizionati

Contestazione immediata per quelli mobili

Per arginare l’eccessiva proliferazione di sanzioni, spesso anche oggetto di contenzioso, si prevedono distanze minime per i tratti stradali su cui sono collocati i dispositivi oltre che distanze minime tra gli stessi autovelox. Infine, il decreto precisa che i dispositivi a bordo di un veicolo in movimento possono essere utilizzati senza contestazione immediata dell’infrazione solo nei casi in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili. Anche questi dispositivi, peraltro, devono essere resi visibili al cittadino.

Il testo è frutto  di un ampio confronto con ANCI e UPI, con le quali si sono tenute tre riunioni in sede tecnica, oltre che numerosi incontri informali, al fine di definire una posizione condivisa sui contenuti del decreto. Si evidenzia, altresì, che gran parte delle modifiche richieste sono state accolte.

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