COSENZA – Vigilia dell’atteso derby tra Catanzaro e Cosenza, in programma domani alle 16:15 allo stadio Ceravolo. La partita delle partite per tutti i tifosi, un match attesissimo che torna in serie B a distanza di 33 anni. Una sfida che, come ha sottolineato il tecnico del Cosenza Fabio Caserta, durante la conferenza stampa di questa mattina, «è una partita a se, che si prepara da sola e che tutti vorrebbero giocare: Spero che sia un derby bello e che a vincere sia soprattutto lo spettacolo. Da calabresi dobbiamo dare un bel messaggio».
«Questa è una partita sentita già da prima che iniziasse il campionato. Finalmente è arrivata. Ci siamo preparati bene, in modo sereno e determinato per tutta la settimana. Questa è una squadra che ha dimostrato che può giocarsela con tutti. Sappiamo di affrontare una squadra che è partita bene e che ha una propria identità, che sa creare tanto gioco ma è inutile nascondere che le tensioni per questa partita non sono solo dei tifosi che sono stati fantastici a venirci ad incitare, ma anche della società, dei calciatori e di tutti. Una partita che tutti vorrebbero giocare. Il Catanzaro viene da un campionato stravinto, sono insieme da due anni, con lo stesso allenatore e giocano sulle ali delle entusiasmo. Ma sappiamo che il derby è una partita a se, che bisogna affrontare con la spirito giusto».
«Il Cosenza ci arriva bene, ci siamo allenati bene e abbiamo tutti disponibili ad accezione di Viviani. Sarà una partita da affrontare al massimo della concertazione, perché l’aspetto mentale conterà tanti, dare tutto in campo ed essere bravi a impattare bene la partita e portare le situazioni dalle nostre parti, limitandoli al massimo. Spesso queste partite, vengono decise anche da un episodio, da un calcio piazzato e anche dai cambi giusti. Ho giocato diversi derby da calciatore e so cosa significa. Lo stadio domani sarà pieno e sarà un grande spettacolo. Ci saranno sfottò come è giusto che siano e mi spiace solo che i nostri tifosi abbiano avuto queste limitazioni e saranno presenti solo in numero ridotto. Dovremmo essere bravi e dare tutto anche per loro».