COSENZA – Il pallone si tinge di rosa. No, non lasciatevi ingannare dall’incipit dell’articolo, qui la cronaca, quella rosa, ovviamente non c’entra
nulla. Il rosa in questione è relativo all’esplosione del calcio femminile che, seppur oscurato e non pubblicizzato a dovere da noi media, si sta ugualmente ritagliando uno spazio di prestigio nelle vetrine domenicali. Il calcio a cui voglio fare riferimento è quello a cinque, dove non ci sono, almeno a livello dilettantistico, cifre da capogiro, nè, tantomeno, rimborsi a diversi zeri, ma solo tanta passione, dedizione, spirito di sacrificio e voglia di divertirsi e di divertire. Il pubblico che assiste alle partite del calcio a cinque femminile è segnalato in crescita. E’ un tifo per così dire molto “casalingo”, fatto di amici, amiche, familiari, conoscenti e chi ha intenzione di vedere il calcio e il suo volto pulito, come quello che compare sulla faccia delle donne che, come insegnano gli Stadio e Vasco in una loro famosissima canzone, batte quasi sempre il sole per noi “che se non ci fossero loro”. ma questa è un’altra storia. Tornando al calcio quello giocato e quello vissuto giornalmente con passione, allenamenti, dedizioni e voglia di arrivare sempre più in alto, non possiamo non focalizzare l’attenzione sul campionato di serie C, considerato, dagli addetti ai lavori, uno dei più avvincenti. Non solo per il numero delle squadre partecipanti o per la qualità del tasso tecnico-tattico delle atlete, ma anche per le sorprese che, domenicalmente, il parquet veloce di palazzetti dello sport, impianti sportivi regalano. Il torneo giunto alla sua quinta giornata, si sta dimostrando, sin dal suo avvio, entusiasmante e ricco di sorprese. Le squadre inserite nel girone, (nel giorone B, invece, le squadre sono 7, ndr) seppur partite con i favori del pronostico, si sono ritrovate a fare i conti con la mina vagante del torneo, l’Ssd Tortora che, a suon di vittorie e di risultati eccellenti, ha totalizzato otto punti in cascina, sbalordendo anche gli osservatori più pessimistici. La squadra tirrenica, allenata dal “guru” del calcio argentino, Alejandro Posteraro, ha dimostrato di non aver paura di nessun avversario, dominando la scena senza timori reverenziali, nè senza dimostrare condizionamenti psicologici di sorta. La Virtus Diamante e il Marca ne hanno avuto l’esempio, costrette a cedere l’intera posta in palio, stesso discorso dicasi per il Mirto e il Cus Cosenza che, si sono dovute accontentare di un punto. Gli otto punti conquistati dalle ragazze dell’ex alfiere dell’Argentinos Junior, sono frutto di un’applicazione tattica perfetta. Concentrazione, grinta, determinazione, ottima saggezza tattica, sono le armi che le ragazze dell’Ssd “costringono” alle corde le avversarie. Poi se a tutto questo si va ad aggiungere la vena realizzativa di Marzia Quercia, soprannominata il “Delfino”, non solo per la sua passione per il mare, ma per la facilità con cui “salta” le difese avversarie, l’opportunismo sotto porta e la precisione “chirurgica” di Laura La Torre, “cecchino” spietato in area di rigore, le “invenzioni” e i tagli del capitano Veruska Limongi, la bravura di Catia Bruzzese, in grado di mettere da sola paura alle avversarie, (lei, numero 10, ha il classico passo del fantasista, è lei la somma di tutte le qualità delle ragazze, ndr) nonchè le parate di Katia “saracinesca” Grosso, capace anche di far reparto da sola, ecco spiegato il miracolo dell’Ssd. A proposito di Katia Grosso, è lei rivelazione, considerando che il pipelet è al suo esordio nel calcio a cinque, un esordio bagnato dal successo e da lusinghieri voti in pagella, che si attestano sull’8. Senza dimenticare Adele Sgrò, Donatella Laino, Elisa Cupparo, Annalisa Laino, Gabriella Mazzotti, Camela Graniti, Rosanna Prete e Alina Stefana Vieru, in grado alla bisogna di elevare il tasso tecnico e qualitativo della squadra. Una squadra che ha il vantaggio di avere tra le sue fila Antonella Albanese, atleta-immagine della formazione, con una grande carisma, che la rende preziosa in campo ma anche negli spogliatoi.
