COSENZA – Di Onorio Ferraro
Più che uno strappo da ricucire sembra una vera e propria voragine quella che separa i tifosi del Cosenza e il presidente Eugenio Guarascio, che oggi ha subito una nuova contestazione. La retrocessione in Serie C è un pugno allo stomaco e per i tifosi ha un unico responsabile, il presidente Eugenio Guarascio accusato di zero programmazione e di scarsissimi investimenti. Questo pomeriggio si sono dati appuntamento su Corso Mazzini per protestare e chiedere nuovamente al presidente, già pesantemente criticato nei giorni scorsi con decine di striscioni e la scritta “Guarascio Vattene“, di cedere il club e andare via da Cosenza. Nel tratto iniziale di Corso Mazzini si sono ritrovati a centinaia, tutti con un vessillo rossoblù in mano, nel rispetto delle vigenti norme anti-covid, per ribadire il grande amore per i due colori e soprattutto per sottolineare come il tempo di Guarascio a Cosenza sia definitivamente scaduto. “Non si può sperare ogni anno nella divina provvidenza se non si mette mano al portafogli e non si acquistano giocatori degni di tal nome – ha detto un tifoso. La sua gestione è sempre stata improntata la risparmio e questi sono i risultati”. “Avevamo conquistato una Serie B in modo incredibile e abbiamo buttato tutto all’aria per una gestione economica al risparmio. Non lo meritavamo, Guarascio venda la società a chi è davvero innamorato del Cosenza, il suo tempo qui è finito” racconta invece un signore anziano che protesta insieme a tanti ragazzi.