Gli occhi stanchi ma fieri di Gennaro Gattuso che guardano verso il cielo nel ricordo di Francesca. Nella sua gioia c’è un grande dolore: “La vita ti toglie qualcosa ma il calcio mi ha dato tantissimo”. A Napoli esplode la festa e salta il distanziamento sociale
NAPOLI – Il primo trofeo da allenatore dopo avere vinto tutto da giocatore. La Coppa Italia 2019/2020 è del Napoli (la sesta della sua storia) che ieri sera ha battuto la Juventus per 4-2 ai calci di rigore in un Olimpico deserto e colorato solo virtualmente. Decisivi, dopo lo zero e a zero dei 90 minuti, gli errori dal dischetto di Dybala e Danilo mentre gli azzurri sono andati tutti a segno e Milik ha piazzato il rigore decisivo. Questa coppa per Rino Gattuso ha tanti aspetti importanti: è la prima assegnata dopo un periodo di lockdown causato dalla pandemia che ha segnato anche il mondo del calcio, ma soprattutto arriva dopo tanto dolore per la morte della sorella Francesca che ha lasciato un vuoto incolmabile nell’allenatore di Corigliano e nella sua famiglia. Rino, prima del fischio d’inizio, ha mandato un bacio verso il cielo, poi ha dedicato a lei la vittoria. “Credo che ci sia un Dio del calcio, che quando lavori duramente ti restituisce quello che semini. Voglia dedicare questa vittoria alla mia famiglia e a mia sorella Francesca” ha dichiarato al termine di una gara.
“Ho parlato ai ragazzi di appartenenza, perché chi fa questo mestiere deve farlo con rispetto” ha detto ancora Gattuso. “Io voglio gente che ci mette passione, come ho fatto io per tanti anni.ella vita non puoi accettare alcune cose, ma il calcio mi ha dato tanto e per questo l’ho sempre interpretato con grande passione. Mi sento di avere addosso grande responsabilità. So di non poter mollare e non l’ho mai fatto nella mia carriera. La vita mi ha dato più di quello che le ho dato io, questo sport mi ha fatto cristiano e uomo“. A Napoli si scatena la festa senza purtroppo alcun distanziamento sociale e la gioia fa dimenticare le norme anti-contagio. Dai Quartieri Spagnoli fino al Vomero, nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, alla Sanità, nella zona di Piazza Dante i tifosi si sono affacciati ai balconi per festeggiare, sparando fuochi d’artificio e urlando cori, mentre i ragazzi sugli scooter hanno dato il via ai caroselli. La festa si è spostata alla fontana del carciofo in Piazza Trieste e Trento, luogo tradizionale delle feste azzurre.