Calcio, l’analisi di Franco Segreto sul Cosenza e sul campionato

COSENZA – L’almanacco del calcio. E’ l’identikit migliore per descrivere Franco Segreto, uno dei giornalisti sportivi più noti in città e nel meridione d’Italia. Segreto, firma storica di Guerin Sportivo, Corriere dello Sport, Gazzetta del Sud, nonchè volto noto di Ten,

oltre ad essere un profondo conoscitore del calcio, è un appassionato dei colori rossoblù. Con lui abbiamo parlato del Cosenza, del suo momento e di quello che la squadra rossoblù può dire in questo campionato di Serie D, nonchè di un commento a largo raggio su questo torneo. I tanti anni passati nel mondo del calcio, hanno permesso al cronista calabrese di avere un occhio attento e preciso sulle squadre. Difficilmente Franco Segreto sbaglia le previsioni. La prima domanda, sicuramente d’obbligo, è sul Cosenza. «Il Cosenza è una squadra sicuramente costruita pwer un campionato di vertice. Stefano Fiore che ha dimostrato grandi doti e un grande fiuto nell’intercettare giovani di qualità e gente in grado di essere da “Cosenza”, ha messo su una formazione ben attrezzata, costuita sulla slida base dello zoccolo duro, vedi capitan Parisi che, nonostante l’età, in campo mostra la veemenza di un ragazzino, Adriano Fiore, sicuramente giocatore utile alla casa, per la sua capacità duttile di riuscire a coprire bene ogni zona del campo, bomber Manolo Mosciaro che, pur di rimanere con la casacca rossoblù che, indossa come una seconda pelle, per ragioni di cuore e di attaccamento ai colori sociali, non s’è fatto attrarre dalle sirene di squadra di categorie superiore, disposte a proporgli contratti buoni, Pietro Arcidiacono, di cui tutti conosciamo le qualità tecnico-tattiche, Sicignano che domenica ha fatto il suo esorsio con un’ottima gara». Proprio su Arcidiacono, Franco Segreto, spende qualche parola in più, evidenziando come «il forte attaccante catanese, attualmente ai box per noie muscolari, deve sapersi gestire meglio negli allenamenti. Si sà, – continua Segreto – Arcidiacono è uno di cuore, uno che mette tanto impegno agonistico anche durante gli allenamenti, senza risparmiarsi mai. E’ un giocvatore di qualità e se riesce a gestirsi, può essere l’arma in più di questo Cosenza». Cosenza Arcidiacono-dipendente? Secondo il giornalista del Corriere dello Sprt non è così. «Non credo che il Cosenza soffre di dipendenza dal forte furetto siciliano. Anche domenica, nonostante l’assenza di Arcidiacono, la squadra silana, ha dimostrato di avere un’ossatura di squadra organizzata, in grado di poter far male. Uscire con tre punti in tasca dal “Falcone-Borsellino” di Paternò, non è stato facile, soprattutto perchè l’unidcxi di Galgfiardi ha avuto a che fare con un avversario ben messo in campo». Rirnand allo zoccolo duro, Segreto inserisce anche Pietro Varriale, altro giocatore esperto, con buone giocate e con un formidabile tiro dalla distanza che può far male, Benincasa, motore e autentico metronomo del centrocampo rossoblù. E gli under? Anche su di loro Segreto ha un buon giudizio. «Tra gli under ci sono giocatori di prospettiva e molto interessanti. Su tutti Pesce, proveniente dalla primavera del Napoli, uno che sa muoversi e Salvino, forse la più bella rivelazione che, quando è stato gettato nella mischia, ha dimostrato di avere grinta, cuore, determinazione, buona visione di gioco e anche la caratura del leader». Inevitabile non aprire una finestra sul caso Marano, messo fuori squadra dalla società e dall’area tecnica per via di quel suo “sfogo” su Facebook, dopo la colossale debalce contro il Montalto al “San Vito”. «Marano è un ragzzo intelligente, nonchè un giocatore di ottime qualità tecniche. Mi auguro che la “frattura” interna tra il calciatore e la società possa ricompattardi in fretta, facendo prevalere il buon senso e l’equilibrio». Radio mercato vuole Marano vicino ad altre squadre. Ancora Segreto. «Ma ribadisco che mi auguro che tutto possa essere risolto, in caso contrario serve intervenire sul mercto, per reperire un attaccante valido che, eventualmente possa sostiturlo e under di qualità da utilizzare come esterno basso». E Gagliardi? «Il mister lavora molto bene. E’ difficile in un campionato difficile, indecifrabile e lungo come la seie D, trovare un allenatore giovane che cura i dettagli, non limitandosi solo alla parte tecnico-tattica. Anche in questo caso il direttore sportivo Fiore e l’avvocato Aristide Leonetti hanno fatto un’ottima scelta». Punto sulla società. «Non è un mistero per nessuno che il patron Eugenio Guarascio, dopo l’abbandono di alcuni soci dall’entorage dirigenziale silano, sia rimasto, insieme all’ad Domenico Quaglio, l’unico punto di riferimento del Cosenza. Non è un mistero nemmeno che il sodalizio abbia aperto le porte a quanti voglio investire nel progetto Cosenza, immettendo nelle casse della società capitali freschi. L’ha ribadito nella conferenza stampa di sabato anche Domenico Quaglio». E per chiudere un’analisi sul campionato. «La classifica, al momento, dice che Gelbison e Savoia sono in cima, ma non credo che dureranno, soprattutto perchè, soprattutto la Gelbison affidata ad un allenatore di categoria è una squadra molto fisica e credo che abbia scelto una preparazione per partire a razzo, in modo da incamerare più fieno in cascina. Credo che l’Acr Messina e il Cosenza siano le squadre meglio attrezzate, anche se non dimenticherei un otusider come il Montalto di Franco Giugno».

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