Cosenza: a Paternò per vincere. Occhi puntati sul mercato

COSENZA – Tra riscatto, moduli e mercato. Il tonfo casalingo contro il Montalto ha fatto capire al Cosenza che se si vuole andare veramente lontano, bisogna puntellare meglio la squadra, trovando quegli innesti, tutta gente d’esperienza e qualche under in grado di fare la differenza,

che possano essere davvero l’anima dei Lupi. Non è una bocciatura totale per la squadra, ma solo un’analisi tecnica e caratteriale. I nomi che girano sui taccuini di Stefano Fiore e Aristide leonetti, sono prevalentemente sempre gli stessi. Nomi graditi a Cosenza e al Cosenza. In cima alla lista dell’area tecnica c’è Giovanni Longobardi, professione attaccante, fisico d’ariete, ottimo colpitore di testa, dotato di un gran tiro, di ottimi numeri e capace da solo di far reparto. Per lui sarebbe un ritorno. L’attaccante, in forza alla Turris, è ai box per via di un infortunio, ma lascerebbe volentiere la Campania per indossare la casacca rossoblù. Di concreto, alemno per il momento, non c’è nulla. A parte quelche telefonata di contatto, tra l’attaccante e l’area tecnica, la situazione resta un semplice pour parler. Oltre al forte ex attaccante rossoblù, un’altra pista, battuta sottotraccia dall’area tecnica silana, è quella che porta a Michele Di Piedi, altro attaccante di lusso per la categoria, con un buon score personale alle spalle. Insomma un classico attaccante da doppia cifra. Uno di quelli che ha confidenza con la porta e che mette paura negli ultimi sedici metri. Al momento, il bomber fa il panchinaro di lusso a Milazzo, collezionando qualche scampolo di gara, Troppo poco per uno come lui, abituato a vestire i panni del leader in campo e risolvere le partite con guizzi vincenti. Anche questa seconda ipotesi è osservata da vicino. Dalla prima linea al reparto arretrato. Sì, perchè, la difesa è quella che, dopo essersi dimostrata impenetrabile, ha cominciato ad imbarcare gol, permettendo agli avversari di incunearsi, troppo facilmente, in area di rigore. Capitan Parisi resta una garanzia, Parenti ha dimostrato, soprattuto domenica, di essere troppo falloso, Varriale che, nello scorso campionato ha consentito con le sue micidiali punizioni e titi dalla distanza, di incamerare punti preziosi, sembra non far più male. Per il resto gli under, danno qualche garanzia, ma i limiti di alcunbi sono evidenti. Ecco perchè si pensa ad Ivano Ciano. Ilcentrale catanzarese, dopo la straordinaria stagione scorsa in rossoblù, a fine campionato ha salutato tutti, per cambiare aria: destinazione Matera. Pur di accaparrarselo il club lucano ha mess sul piatto della bilancia una buina offewrta economica, vincendo così le resistenze del giocatore e facendo scappare dalla corsa le squadre interessate a lui. Anche per lui, sarebbe un ritorno. Gradito. A lui e alla piazza. Ovviamente per gli innesti, bisogna aspettare la riapertura delle liste. Altrimenti sulla piazza, liberi ci sono solo gli svincolati, ma non danno molte garanzie. Si guarda anche ad un portiere. Flrez, arrivato con un buon biglietto da visita da Verona, sponda Chievo, s’è presentanto come il nuovo Handanovic. Un paragone forse un pò eccessivo che ha condizionato il giovane pipelet sloveno, finito nell’occhio del ciclone della tifoseria per quelle amnesie a Messina e contro il Montalto. Straface, domenica, complice il turno di stop “riflessivo” concesso da Gagliardi a Flrez, ritornerà ad indossare la maglia numero 1. Ma un portiere d’esperienza serve, considerando che il campionato di serie D è duro, lungo e pieno di insidie. Prima che il Cosenza diventi un cantiere aperto, c’è da recuperare punti in classifica e tornare a far pace con la vittoria. Il cammino dei Lupi, dopo il 2-1, sul filo di lana, contro il Ribera, s’è interrotto prima in Sicilia, affondando nelle acque dello Stretto, e poi contro l’undici biancazzurro di Franco Giugno. La vittoria è d’obbligo, la reclama il pubblico, la vuole la società, la desidera Gagliardi. Domenica si va alla volta di Paternò. Ma la squadra siciliana, non intende recitare il ruolo di vittima sacrificale designata. Quindi servirà il miglior Cosenza, grintoso, tutto cuore, orgoglio e determinazione, carico al punto giusto e pronto a dar battaglia dal 1′ al triplice fischio finale. Per la trasferta in Sicilia, il trainer rossoblù, disegnerà la sua squadra con un nuovo modulo tattico. Nuovo, per dire. SDì, perchè, il modulo in questione è il 3-5-2, provato durante la partitella del giovcedì contro l’Audace Rossanese, vinta per 2-1, grazie ai sigilli di Mosciaro e Piromallo, alternati dal gol di Pedace. Gagliardi ha schierato Straface tra i pali, Parisi, Varriale e Sicignano trio difensivo, centrocampo imbottito con Fiore, salvino, Pesce, Benincasa, Liotti e con Guadalupi assist man per Mosciaro. La mossa è stata fluida, anche se l’Audace, militante nel campionato promozione, girone A, ha dato filo da torcere ai Lupi. Gagliardi, sempre più perfezionista della pedata rossoblù, ha seguito il match con la stessa intensità di una sfida di campionato. In più di una circostanza, è saltato dalla panchina in campo per richiamare i suoi ad una maggiore concentrazione. Domani in Sicilia Gagliardi farà sostenere la rifinitura. Poi domenica alle 15 fischio d’inizio. Al “Falcone-Brsellino” arbitrerà Pasquale Boggi di Salerno, figlio del fischietto internazionale degli anni ’90.

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