MESSINA – Persa partita e primato. Ancora una volta il Cosenza si lecca le ferite, per non essere riuscito a concretizzare le tante, troppe, occasioni da gol, avute durante l’atteso big match di Messina, vint dasi padroni di casa, con un rocambolesco 3-2.
I Lupi si devono mangiare le mani e recitare un lunghissimo mea culpa per aver sprecato più di un match point che, avrebbe significato non solo tre punti d’oro in classifica ma anche ingranare la marcia giusta per la prima vera fuga. Il campo, però, ha detto che il Messina ha giocato con cuore, grinta e determinazione e con l’aiuto del pubblico è riuscito a riprendere per ben due volte il risultato, riuscendo al primo minuto di recupero del secondo tempo, a trovare addirittura il tiro della domenica che è valso i tre punti. Il risultatofinale, per quello che si è visto in campo, è bugiardo, anche se, ad essere sinceri, la sconfitta del Cosenza, merita di essere classificata, più che come una grande partita del Città di Messina, come un autentico harakiri dei rossoblù. E la partita, sin dal fischio d’inizio, s’era messo bene per la squadra di Gianluca Gagliardi che nei primi minuti di gioco, ha messo alle corde gli avversari, trovando il vantaggio con un tiro di Adriano Fiore, lesto a ribattere in rete un tap di Mosciaro, ribattuto dal portiere. Il gil delvantaggio scatena la reazione rabbiosa in campo e sugli spalti dei peloritani. Tiscione, infatti, era a terra e i siciliani volevano che il Cosenza gettasse la palla in fallo laterale, per permettere l’ingresso in campo dei sanitari. Il fischetto pisano Bertani non sente ragioni: il gol è valido e con la palla sotto il braccio si reca a centrocampo per posizionare il pallone sulla metà campo. La gara riparte, con i lupi in vantaggio che, sulle ali dell’entusiasmo, creano occasioni a iosa che, ancora gridano vendetta, strozzando agli oltre trecento supportes rossoblù, l’urlo del gol in gola. La vecchia legge del calcio, gol sbagliato gol preso, si materializza al 48′ del secondo tempo, con Tiscione che pareggia i conti, con un’insistita azione in contropiede. I Lupi non ci stanno e, puntando sull’orgoglio, trovano due pminuti dopo il gol del sorprasso. Il -2-1 porta la firma di Pietro “Biccio” Arcidiacono. Sul 2-1 il Cosenza si mangia il gol della sicurezza. Se i rssoblù sprecano, il Città di Messina bno. Corre, infatti, il 78′ e Giardina, con una punizione di precisione, supera Frlez. Gagliardi si sbraccia in panchina, invitando i suoi di andare in avanti a cercare il gol vittoria. Ancora una volta ilCosenza spreca. Il 90′ è vicino. L’arbitro decide di concedere cinque minuti di recupero. L’extra time è fatale ai Lupi, che al 91′ beccano il 3-2 con Citro.
IL TABELLINO
Città di Messina (4-3-3) Taranto, Viscuso (62′ Mondello), Frassica, Munafò, Bombara (62′ Cappello), Camarda (75′ Giardina), Assenzio, Giannuzzi, Tiscione, Saranitri, Citro
A disp: Di Dio, Dombrovoschi, Bucè, Buda. All. Rando.
Nuova Cosenza (3-5-2) Frlez, Scigliano (49′ Bruno), Parisi, Parenti, Fiore, Salvino (83′ Le Piane), Benincasa, Pesce (72′ Arcidiacono S.), Varriale,. Arcidiacono, Mosciaro
A disp: Straface, Sicignano, Guadalupi, Marano. All. Gagliardi
Arbitro: Bertani di Pisa
MARCATORI: 3′ Fiore, 48′ Tiscione, 50′ Arcidiacono, 78′ Giardina, 91′ Citro AMMONITI: Scigliano, Camarda, Salvino
CORNER: 2-5