Dopo la bella affermazione di Reggio Calabria, i rossoblu sono alla ricerca di conferme nel match di stasera contro i campani. Il capitano dei lupi non si fida degli avversari: “Squadra temibile”. Convocati da Braglia ventuno calciatori per la gara.
COSENZA – Clima disteso ma pur sempre molto concentrato all’interno del gruppo silano; la vittoria arrivata dopo una prestazione maiuscola al “Granillo” contro la Reggina, ha riportato fiducia e serenità ad un ambiente sicuramente in cerca di stabilità dopo l’inizio burrascoso ed il cambio in panchina. Giusto il tempo di esultare per la positiva affermazione stagione nel derby che i ragazzi di Piero Braglia sono già catapultati in una nuova partita di campionato. Stasera al “San Vito-Marulla” si presenterà la Casertana, altra compagine che nel primo mese di stagione ha raccolto solo delusioni.
Angelo Corsi, terzino e capitano del Cosenza, nella conferenza di ieri, ha detto la sua sul team campano. “La Casertana è un ottima squadra, mi meraviglia questa posizioni attuale in classifica e non c’è da fidarsi. In questo primo mese – aggiunge il difensore calabrese – avranno avuto sicuro dei problemi per questo hanno voglia di riscatto dopo il cambio in panchina. Sono una squadra ferita e dobbiamo affrontarla con la massima concentrazione.” Il derby vinto contro la Reggina, che mancava da ormai 58 anni, ha portato nuovo entusiasmo e ricordi della passata stagione dopo l’altro derby vinto al “Ceravolo” contro il Catanzaro. “La vittoria dello scorso anno a Catanzaro resterà nella storia e nei nostri cuori, – ricorda Corsi – sembrava una festa quando siamo arrivati in città c’era un bagno di folla ad accoglierci. Dopo aver battuto gli amaranto a casa loro, ora l’ultimo tabù da sfatare è battere il Catanzaro al “San Vito-Marulla”.
Prima di congedarsi dai cronisti, il capitano del Cosenza parla dei tecnici che, in questa prima parte di stagione si sono susseguiti. “A Fontana ed al suo staff faccio un grande in bocca al lupo, sono certo che il mister avrà un grande futuro per la sua preparazione ed attenzione dei particolari. Braglia è un allenatore che cerca di tenere tutti in considerazione, è normale che in campo si va in undici è qualcuno deve rimanere fuori ma il nostro cammino è lungo e nessuno – conclude il calciatore di Supino – deve sentirsi escluso.