COSENZA – Slot truccate e soldi spariti: maxi sequestro da 12 milioni nei confronti di un’attività commerciale di Luzzi. Oggi il personale dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli con il supporto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza ha dato esecuzione al provvedimento, emesso dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, con il quale è stato disposto il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie, ovvero per equivalente, di beni mobili, beni immobili e /o altre utilità, per l’importo di oltre 12 milioni di euro, nei confronti di un operatore economico di Luzzi nel settore della gestione degli apparecchi di giochi telematici da intrattenimento e divertimento con vincite in denaro, per la ritenuta ipotizzabilità del delitto di peculato in ordine alle somme di denaro relative al prelievo unico erariale (PREU) sulle somme riscosse per le giocate.
Nello specifico il sequestro ha ad oggetto le disponibilità finanziarie, per l’importo di oltre 12 milioni di euro, riferibili alla società, della quale l’indagato è legale rappresentante, con sede in provincia di Cosenza, avente la gestione degli apparecchi di giochi telematici da intrattenimento e divertimento con vincite in denaro, e dei relativi incassi, ovvero, nella forma cd. “per equivalente”, fino alla concorrenza dello stesso importo, su titoli, beni mobili, beni immobili e /o altre utilità nella disponibilità del legale rappresentante della società, indagato per il delitto di peculato in ordine alle somme di denaro relative al prelievo unico erariale (PREU), sulle somme riscosse per le giocate, di pertinenza dell’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato.
Slot truccate con ‘schede clone’ e soldi spariti
Gli approfondimenti investigativi, effettuate dal personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con l’ausilio dei militari del Comando Provinciale dei Carabinieri – circa 250 persone in azione – coordinati dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno consentito – nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa – di ricostruire la vicenda, sul piano cautelare reale, nel senso di ipotizzare sistematiche condotte di appropriazione delle somme di danaro del Monopolio di Stato relative al prelievo unico erariale (PREU) in quanto non sarebbero state versate all’erario a seguito della riscossione per le giocate effettuate. In particolare, mediante la creazione di doppia registrazione delle somme giocate dai clienti di numerosi esercizi commerciali, in cui erano collocati gli apparecchi di gioco della società gestita dall’indagato, a causa della presenza di una scheda clonata. Attraverso un telecomando con pulsante si spostava la linea sulla scheda legale per far vedere che fosse tutto in regola. Tutte le somme giocate, così, venivano assoggettate alla registrazione di cui alla rete nazionale, l’importo del prelievo unico erariale, che veniva prelevato dal gestore dagli apparecchi nel momento del cosiddetto “scassettamento” dell’apparecchio, ossia il prelievo dagli apparecchi, non veniva versato.
Nel corso delle indagini preliminari si è proceduto alle attività di controllo in numerosi esercizi commerciali posti in 50 comuni della provincia di Cosenza, a cura del personale della Direzione Giochi e di personale specializzato dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché dal nucleo di esperti della So.Ge.I per l’analisi dei flussi di gioco e contrasto alle irregolarità degli apparecchi, con il supporto logistico e operativo di numerose pattuglie dei Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, e all’esito si è proceduto al sequestro di 145 apparecchi per i quali è stato ipotizzato l’utilizzo di una doppia scheda o scheda manomessa, oltre a 81 mila euro contenuti all’interno degli apparecchi.
Fiumi di denaro non versati allo Stato
L’accertamento dell’importo del prelievo unico erariale (PREU) non versato è stato effettuato sulla base di tali dati memorizzati dagli apparecchi nelle schede cosiddette “schede clone”, ed nei casi per i quali i contatori interni risultati illeggibili, tramite la stima induttiva secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Sulla base delle risultanze investigative, sul piano cautelare reale, è stato calcolato che l’imponibile evaso sarebbe stato pari ad €. 50.573.346,00 di cui €. 27.375.000,00 determinato in via forfettaria, e l’imposta evasa (PREU) sarebbe stata pari ad €. 12.137.603,04 di cui €. 6.570.000,00 determinata forfettariamente. Il procedimento penale per l’ipotesi di reato pende attualmente nella fase delle indagini preliminari.
Giochi scommesse: nel Cosentino spesi oltre 1 miliardo di euro
Nel 2023, secondo i dati elaborati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nella sola provincia di Cosenza sono stati giocati complessivamente oltre 1 miliardo di euro tra slot machine, videolottery e altri apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro. Un dato che conferma la Calabria e in particolare il Cosentino tra le aree del Sud Italia con il più alto volume di giocate pro capite.
All’interno di questo quadro, la città di Cosenza da sola ha registrato circa 100 milioni di euro di denaro giocato in slot e Vlt, equivalenti a una media molto elevata rispetto alla popolazione residente. Si tratta di somme che non rappresentano “vincite” o “perdite”, ma flussi complessivi movimentati dagli apparecchi, a testimonianza di un fenomeno economico e sociale molto rilevante, che coinvolge fasce trasversali della popolazione.
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