Calabria
Sicurezza stradale in Calabria, l’allarme del SILP CGIL: «servono più uomini, mezzi e tutele per la Polstrada»
Il sindacato denuncia organici insufficienti, automezzi logori e difficoltà operative in tutte le province calabresi. “Così non si può garantire la sicurezza dei cittadini né quella degli operatori”. Chiesto l’intervento urgente del Ministero dell’Interno
COSENZA – La sicurezza stradale in Calabria è a rischio. A lanciare l’allarme è il Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia – SILP CGIL Calabria, che denuncia una situazione ormai insostenibile per la Polizia Stradale della regione, chiamata ogni giorno a pattugliare arterie autostradali e strade extraurbane spesso con risorse insufficienti. “La Polstrada svolge un servizio vitale per i cittadini, ma oggi è sempre più in affanno. Senza un intervento urgente, sarà impossibile garantire la vigilanza necessaria sulle arterie calabresi”
dichiara Ottavio Spinella, Segretario Regionale del SILP CGIL.
Il sindacato chiede il potenziamento delle pattuglie, un aumento degli organici per migliorare la qualità del servizio e tutelare gli operatori, e l’assegnazione di nuove autovetture, poiché il parco mezzi attuale è giudicato “vetusto”. Indispensabile anche la fornitura di capi di vestiario adeguati per chi lavora ogni giorno su strada e un intervento per eliminare le sperequazioni economiche sull’indennità autostradale, considerate non più sostenibili.
Il quadro tracciato dal SILP CGIL è preoccupante e riguarda tutte le 5 province calabresi:
– Cosenza: i distaccamenti sono costretti a unire le pattuglie per coprire i tratti principali.
– Crotone: la sezione che opera lungo la SS106 lavora in condizioni difficili senza che la zona sia riconosciuta come sede disagiata.
– Reggio Calabria: cinque reparti contano poco più di un centinaio di agenti chiamati a presidiare un territorio vasto e complesso.
– Catanzaro e Vibo Valentia: soffrono anch’esse un sotto dimensionamento ormai strutturale.
La situazione dei mezzi è simbolo della criticità: “La riduzione di mezzi e personale ha portato alla contrazione delle pattuglie, con gravi conseguenze sulla sicurezza degli automobilisti e degli stessi operatori. Molte auto di servizio – evidenzia Spinella – segnano in media 300.000 chilometri sul contachilometri. Alcune raggiungono anche i 500.000. Queste vengono utilizzate ancora per diverse centinaia di chilometri a turno e vengono impiegate senza sosta per garantire la presenza su strada”.
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