“Subito rinnovo con più competenze, innovazione e produttività. Servono servizi pubblici più avanzati per far correre il Paese”.
CATANZARO – Lo sciopero generale proclamato per il prossimo 3 maggio dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil pubblica amministrazione è incentrato sull’immobilismo del Governo che ha pensato solo a tagliare, bloccare e ridimensionare. Le norme e le riforme imposte dal governo non sono andate finora verso la riorganizzare e riqualificare i servizi pubblici locali; per questo motivo è necessario avviare un percorso completamente diverso: “Un percorso che coinvolga lavoratori e cittadini – riporta la nota congiunta dei sindacati – che metta al centro le persone e non le leggi, che rilanci i servizi pubblici come volano della crescita. Un percorso di investimenti per liberare l’energia al servizio del paese. Iniziando dal rinnovo dei contratti”.
Bonaventura Ferri, della Uil Pa, ha ribadito i motivi che porteranno in piazza i dipendenti della pubblica amministrazione il prossimo martedì 3 maggio, ai microfoni di Rlb Radiaottiva
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“Sono ormai trascorsi sette anni dall’ultima sottoscrizione del Contratto Nazionale del Lavoro nei settori Pubblica Amministrazione, Sanità ed Enti locali – continua la nota della triplice sindacale – e al di là della perdita economica subìta dai lavoratori, si è registrata soltanto una diminuzione della qualità dei servizi alla cittadinanza. In particolare in Calabria, dove la sanità ha raggiunto livelli di indebitamento tali, da indurre il Consiglio dei Ministri ad imporre il commissariamento nel lontano luglio 2010. Dopo sei anni di revisione della spesa, riorganizzazione dei servizi, declassamento e chiusura di strutture sanitarie, gli unici effetti rilevanti sono stati: un continuo aumento della spesa e soprattutto l’intensificarsi del fenomeno della mobilità sanitaria, ovvero di quanti si spostano forzatamente per farsi curare fuori dal proprio territorio regionale”.
“Altro punto dolente, frutto di una maldestra politica di governo, nazionale e regionale, che non sortisce altro effetto se non quello di scontrarsi con le esigenze delle realtà locali, è rappresentato dalla riforma delle Province. Si pensi alla viabilità, dove a parità di chilometri, la spesa di mantenimento per la messa in sicurezza delle strade ha subito un taglio maggiore del 50%, a danno degli utenti stradali e degli stessi dipendenti che vedono peggiorate la loro situazione lavorativa. Oppure si pensi agli operatori dei Centri per l’Impiego che, nel rimbalzo delle competenze tra Regione e Provincia, vivono uno sato di incertezza in attesa che si costituisca l’Agenzia Nazionale per il Lavoro”.
“Abbiamo scongiurato – scrivono ancora i sindacati – la chiusura della Prefettura di Vibo e dell’Agenzia delle Entrate di Paola; sono dimezzate le risorse per le Camere di Commercio; si accorpano irrazionalmente gli Ispettorati di Inail, Inps e Ministero del lavoro e si è chiuso il tribunale di Rossano. Alla luce di quanto detto, i sindacati confederali proclamano lo sciopero generale per il prossimo martedì 3 maggio dalle 10:00 alle 14:00 e, in questa data, si recheranno dinanzi la Prefettura di Catanzaro, insieme ai lavoratori, per contribuire a razionalizzare la macchina amministrativa, recuperare la spesa improduttiva e trovare risorse da investire in qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese”.