Centri per l’Impiego, Regione: “le Province forniscano il numero dei dipendenti”

Il problema riguarda le retribuzioni del personale dei Centri per l’Impiego, ed in merito il dipartimento regionale “Sviluppo Economico e Lavoro”, risponde con le dovute precisazioni.

 

CATANZARO – La legge Delrio ha colpito duramente l’attività e l’economia delle Province, questo è ormai noto, e di conseguenza anche i Centri per l’Impiego, per quanto la loro utilità sia abbastanza discutibile. Sta di fatto che i dipendenti di tutti e cinque i CPI calabresi rivendicano i loro stipendi e la Regione, interviene con alcune precisazioni volte a riaffermare la correttezza dell’operato della Regione in materia:

“Com’è noto la Regione nella persona dell’Assessore Roccisano ed il Ministero del Lavoro hanno sottoscritto in data 9/3/2016 la Convenzione prevista dall’Accordo in Conferenza Stato/Regioni del 30/7/2015 e dal Decreto Legislativo 150/2015 di riforma del mercato dl lavoro, tendente a regolare l’utilizzo transitorio del personale dei Centri per l’Impiego nella fase attuale in attesa del trasferimento dello stesso alla neo costituita “Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro”, a seguito della cessazione delle competenze provinciali in materia di servizi per l’impiego. Tale Convenzione ha previsto, a seguito di specifici accordi con le Organizzazioni Sindacali, la prosecuzione dell’impegno lavorativo degli operatori dei Centri per l’Impiego presso le Province fino a tutto il 2016 in attesa delle determinazioni successive del Ministero del Lavoro, con costi parzialmente a carico del Ministero stesso e in parte della Regione Calabria a valere sul PAC e sul Fondo Sociale Europeo del POR 2014/2020.

“A tal fine la Regione – prosegue la nota – ha approvato una Delibera di Giunta per la sottoscrizione di una ulteriore Convenzione tra Regione e Province che regolamenti le modalità di utilizzo provvisorio del personale dei Centri per l’Impiego presso le Province e la copertura finanziaria del relativo costo per il 2015 e 2016. Nel contempo, il Ministero del Lavoro ha assunto un Decreto Ministeriale di copertura della quota-parte del costo di funzionamento e del personale a tempo indeterminato dei Centri per l’Impiego per l’anno 2015, stanziando la somma di euro 9.953.204 pari ai 2/3 del costo necessario, che ha presupposto lo stanziamento parallelo da parte della Regione dell’importo di euro 4.976.602 pari ad 1/3 del costo complessivo, fermo restando la copertura finanziaria da parte della Regione del costo del personale a tempo determinato che è pari ad euro 1.200.000 per il 2015.

Nel Decreto di finanziamento il Ministero ha formalmente precisato in 395 le unità operative dei Centri per l’Impiego su cui si applica la copertura finanziaria precisata. Tale determinazione del Ministero del Lavoro, che ha inteso a carico della Regione la quota-parte integrale del costo del personale dei CPI già a decorrere dall’1/1/2015 in via retroattiva, ha ovviamente posto delicati problemi di copertura finanziaria alla Regione, in quanto l’Accordo in Conferenza Stato/Regioni del 30/7/2015 non aveva previsto tale copertura retroattiva. Ma la Regione, su esplicita e condivisa richiesta delle Province che hanno effettivamente anticipato tali i costi per le retribuzioni del personale per tutto il 2015 con conseguenti difficoltà di tenuta finanziaria, ha dato disponibilità a studiare le soluzioni necessarie per garantire tale copertura, che sono attualmente in fase di istruttoria tecnica e contabile.

Nel mentre la copertura finanziaria della Regione per il 2016 è stata resa integralmente disponibile sui finanziamenti del FSE sul POR 2014/2020, compatibilmente all’ammissibilità delle procedure da parte della Commissione Europea. Per il momento, per andare incontro alle esigenze di liquidità delle Province e consentire il pagamento delle attuali retribuzioni al personale dipendente, il Dipartimento Lavoro della Regione ha già provveduto ad emettere i Decreti di liquidazione dell’importo di euro 4.900.000 a valere sul PAC, che consentiranno nei prossimi giorni il recupero del pagamento del personale a tempo terminato per il 2015 per euro 1.200.000 ed una anticipazione sulle retribuzioni del personale a tempo indeterminato per euro 3.700.000 a favore delle Province.

Contestualmente la Regione ha già approvato con Delibera di Giunta la necessaria variazione di Bilancio per consentire l’anticipazione dei 9,9 milioni di euro del Decreto ministeriale nelle more dell’accreditamento della somma da parte del Ministero, che potranno quindi essere liquidati immediatamente dopo la stipula della prevista Convenzione con le Province. Purtroppo la Convenzione con le Province non è stata ad oggi stipulata in quanto le Province, su richiesta del Dipartimento, hanno inviati elenchi di personale addetto ai Centri per l’Impiego che prevede un numero (456) immotivatamente superiore a quello indicato nel Decreto Ministeriale come numero ufficiale e verificato di dipendenti, pari a 395, ed esponendo un costo complessivo tra personale e costi generali dei Centri per l’Impiego è pari ad euro 16.999.487,15, superiore di ben 2 milioni di euro al costo calcolato dal Ministero del Lavoro.
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Tale sostanziale differenza di numero dipendenti e di costo ha comportato il blocco della stipula della Convenzione, e la necessità di una attenta verifica con i Centri per l’Impiego e con il Ministero del Lavoro della conformità e correttezza di tale richiesta delle Province, che è in corso, e che se non risolta impedirà la sottoscrizione della Convenzione ed i relativi accreditamenti. Purtroppo le Province hanno ritenuto che tale verifica avviata dalla Regione costituisse una lesione dell’autonomia delle Province e del principio delle relazioni con gli Enti Intermedi. Posizione che appare decisamente non rispondente ai criteri di correttezza amministrativa e contabile su cui la Regione intende sviluppare il proprio impegno per il potenziamento dei Centri per l’Impiego.

La Regione precisa quindi che solo a seguito di un chiarimento sul numero dei dipendenti addetti ai Centri per l’Impiego e sui costi relativi, o di una formale variazione dei dati ufficiali comunicati dal Ministero del Lavoro, sarà possibile sbloccare l’impasse determinata dalle richieste incoerenti delle Province, essendo evidente che non è possibile scaricare sui Centri per l’Impiego alcune criticità esistenti sull’attuazione della Legge Del Rio di trasformazione delle Province, e su cui comunque la Regione sta sviluppando le necessarie iniziative atte a garantire la stabilità occupazionale dei dipendenti delle Province, senza però inaccettabili forzature sullo specifico versante dei Servizi per l’Impiego”.

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