La statale 106 fa più vittime della mafia, Pugliese: “istituire una Commissione Parlamentare d’Inchiesta” (AUDIO INTERVISTA)

Non c’è tempo da perdere: “subito una Commissione Parlamentare d’inchiesta”. A chiederne l’istituzione è l’Associazione ‘Basta vittime sulla strada statale 106’ che parla di un vero e proprio bollettino di guerra.

 

COSENZA – Morti su morti. La statale 106 jonica continua a mietere vittime. La morte di Eugenio Vadalà, che aveva solo 28 anni e lo scorso 8 gennaio, di Giuseppe Barone di appena 18 anni, avvenuta esattamente un anno dopo l’incidente dello scorso 18 gennaio che aveva segnato l’inizio del 2015 con ben due vittime sulla SS 106 sempre a Bocale frazione di Reggio Calabria: Matteo Brigandì di 38 anni e Giuseppe Leonardo Farini di 47 anni. E non si può parlare di ‘tragico destino‘ e neppure, in maniera quasi “rassegnata” della solita “strada della morte”: occorre prendere provvedimenti.

Eugenio e Giuseppe sono rispettivamente la decima e l’undicesima vittima della S.S.106 in provincia di Reggio Calabria nell’ultimo anno dopo, appunto, Matteo Brigandì (38 anni), Giuseppe Leonardo Farini (47), Sing Jaswinder (36) Antonio Pugliese (24), Paolo Foti (59), Giovanni Zappavigna (57), Bandi Maddalena (72), Claudio Modafferi (33) e Salvatore Mammone (77).

E così Fabio Pugliese, presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” si dice sempre più convinto che le vittime della S.S.106 in provincia di Reggio Calabria e, ancor di più, quelle dell’intera Calabria jonica attraversata dalla tristemente nota “strada della morte” debbano essere onorate e rispettate ed è per questo che lo Stato, ha il dovere di istituire con urgenza una Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla S.S.106.

106-camion7

Questa mattina, Fabio Pugliese, ha ribadito la richiesta ai microfoni di Rlb Radioattiva nel corso di un’intervista nella quale ha fornito un dato su tutti, allarmante: “Dal 1996 ad oggi, ci sono state almeno 600 vittime; è peggio di una guerra”. E stamattina l’ennesimo incidente, che per fortuna ha provocato solo il ferimento di tre persone a Pietrapaola nel Cosentino.

ASCOLTA L’INTERVISTA
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«È facile – continua Pugliese – banalizzare con superficialità quanto accade su questa strada parlando di velocità e disattenzione di chi guida se poi avvengono certe “casualità” che, anche ammesso sia colpa della velocità, della disattenzione e dell’imprudenza su un rettilineo, sarebbero potute essere evitate se in un “punto critico” si installava un autovelox». «Questa strada ha provocato negli anni più vittime di una guerra; perché credo che le responsabilità non siano solo e soltanto di chi guida; perché ritengo che molte vittime potevano essere evitate; perché sono certo che una indagine approfondita potrà onorare la memoria delle vittime della “strada della morte” e delle loro famiglie; perché penso che sia ridicolo che lo Stato spenda soldi per le infrastrutture in Lombardia dove esistono ormai decine e decine di autostrade e non, invece, in Calabria dove ogni mese muoiono nostri concittadini».

«Pertanto voglio dire subito – conclude Pugliese – che l’Associazione che ho l’onore e l’onere di presiedere invierà nei prossimi giorni una richiesta formale alla Presidente della Camera, al Governo ed a tutti i parlamentari calabresi a cui chiedo già da subito di prendere pubblicamente posizione in merito accogliendo questa proposta e scegliendo di tutelare gli interessi generali della collettività calabrese dilaniata dal dolore per le continue e costanti perdite dovute alla più grande vergogna dello Stato italiano che è rappresentata dalla S.S.106».

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