Le chiavi del casolare, apparentemente abbandonato, erano state ritrovate sulla cuccia del cane.
COSENZA – Il ventunenne Michele Rende, arrestato a fine settembre, è stato condannato ieri a due anni di reclusione. Il giovane dopo aver patteggiato la pena sconterà la detenzione agli arresti domiciliari. Accusato di spaccio di stupefacenti e detenzione illegale di armi da fuoco Rende pare sia stato ‘incastrato’ dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Marco Massaro. Il pentito, a pochi giorni dal suo arresto per rapina, dichiarò di voler collaborare con la giustizia temendo ripercussioni per il mancato pagamento di un chilo di hashish ed un quantitativo imprecisato di cocaina. Le sue prime dichiarazioni rese agli inquirenti sembrerebbe riguardassero proprio il giovane Rende. Grazie alle sue indicazioni, sulla cuccia del cane del ragazzo, furono trovate le chiavi di una casa intestata alla nonna ed apparentemente abbandonata. Gli agenti della polizia dopo aver fatto irruzione nello stabile avrebbero rinvenuto 850 grammi di hashish, due grammi di cocaina, 520 grammi di marijuana, 23 grammi di mannite e tre fucili. Inoltre nel bagno dell’abitazione in cui vennero ritrovate le droghe pare fosse stato allestito un piccolo laboratorio per tagliare la cocaina e confezionare gli stupefacenti.