ROMA – “La Pediatria di Famiglia ha dato immediata disponibilità, attivando una rete di sorveglianza sul territorio nazionale per i casi di epatite che si dovessero verificare”. Lo afferma Antonio D’Avino, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Fimp, che ha incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza. “Il ministro ci ha chiesto di rafforzare l’impegno nell’attività vaccinale, in particolare contro Covid, alla luce della ripresa dell’epidemia in alcune aree della Cina, costrette al lockdown. Fimp invierà oggi le indicazioni del Ministero, perché si attivi uno stato di massima attenzione sul rischio della malattia“.
D’Avino ha incontrato il ministro insieme ai vicepresidenti Fimp, Luigi Nigri e Nicola Roberto Caputo. Nell’incontro è stata espressa “massima collaborazione anche su modelli organizzativi futuri e strategie vaccinali, dal Calendario per la Vita al Covid-19”. Il ministro, afferma D’Avino, “condivide con la Fimp un modello futuro di totale salvaguardia della Pediatria di Famiglia, in base ai risultati conseguiti e riconosciuti: nei prossimi assetti organizzativi territoriali il Pediatra di Libera Scelta potrebbe avere un ruolo fondamentale all’interno di alcune Case di Comunità, specificamente attrezzate per i minori e soprattutto nelle scuole come autorità sanitaria di coordinamento, in particolare su problematiche come i disturbi del neurosviluppo e della disabilità in generale”.
Epatiti gravi “nessuna correlazione con vaccino anti Covid e adenovirus”
In totale nel mondo sono stati segnalati, ad oggi, circa 190 casi di epatite grave nei bambini. Lo ha affermato il direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), Andrea Ammon, in un briefing virtuale. L’insorgenza della malattia è stata segnalata per la prima volta nel Regno Unito all’inizio aprile e da allora è stata identificata in almeno 12 paesi a livello globale. Sono inclusi 40 casi nell’Unione europea/Spazio economico europeo. L’Ecdc sta indagando sui casi di epatite grave nei bambini insieme alle autorità nazionali e all’Organizzazione mondiale della sanità.
“Al momento non ci sono elementi che suggeriscano una connessione tra la malattia e la vaccinazione contro il Sars-CoV2 , e anzi diverse considerazioni porterebbero ad escluderla”. Lo chiarisce l’Istituto Superiore di Sanità in un approfondimento sulle epatiti acute di origine misteriosa che hanno colpito decine di bambini nel mondo. “Nella quasi totalità dei casi in cui si è a conoscenza dello status – sottolinea l’Iss – i bambini colpiti non erano stati vaccinati”. Improbabile, secondo l’Istituto, è anche l’ipotesi che sia un adenovirus a causare le epatiti, avanzata da qualche ricercatore