Calabria
Scuola e centro di formazione usati per interessi illeciti, ex dirigente e titolare ai domiciliari
I reati contestati, a vario titolo, ai due arrestati sono tentata concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale in atti pubblici, truffa, peculato, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio
CROTONE – Una scuola e un centro di formazione utilizzati per i propri interessi, del tutto illeciti. È quanto emerso dalla indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale di Crotone che ha portato agli arresti domiciliari un’ex dirigente scolastica ed il titolare di un centro di formazione per corsi scolastici e universitari.
Nei loro confronti il Gip di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I reati contestati, a vario titolo, ai due arrestati sono tentata concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale in atti pubblici, truffa, peculato, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.
L’indagine ha consentito di ricostruire un presunto sistema di illeciti che avrebbe coinvolto l’ex dirigente scolastica nell’ambito della gestione di appalti, concorsi, attività didattiche e selezioni interne nell’istituto di cui era responsabile.
Interessi illeciti a scuola: le accuse della Procura
Secondo quanto é emerso dall’attività investigativa, la dirigente avrebbe preteso, in particolare, dal titolare di un’impresa edile la rinuncia a crediti maturati per lavori eseguiti nell’abitazione del figlio, minacciando in caso contrario di escluderlo da futuri appalti per la scuola che dirigeva. In un altro caso, la stessa dirigente avrebbe costretto un imprenditore del settore arredamento a offrire gratuitamente denaro e mobili in cambio di una commessa scolastica.
L’ex dirigente è inoltre accusata di avere falsificato documenti e graduatorie per favorire familiari o candidati; di essersi appropriata di somme di denaro legate a viaggi d’istruzione e di beni scolastici, tra cui un tavolo da ping-pong e un bigliardino, e di avere influenzato l’esito di esami di maturità, minacciando i commissari d’esame.
Tra i capi d’imputazione anche episodi di corruzione relativi a concorsi per l’insegnamento di sostegno in cui l’ex dirigente avrebbe rivelato ai candidati, in cambio di denaro, le risposte ai test preselettivi.
Al titolare del centro di formazione viene contestata la partecipazione agli stessi episodi di corruzione in quanto, secondo l’accusa, avrebbe accettato la promessa di denaro da parte di candidati che dovevano sostenere il concorso scolastico per l’insegnamento di sostegno. Lo stesso titolare, inoltre, é accusato di una presunta frode processuale per avere manomesso prove dopo il sequestro del suo telefono cellulare.
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