In mezzo secolo il Brasile ha perso circa l’80% delle barriere coralline che possedeva lungo gli oltre 3 mila chilometri della sua costa, al nordest del paese, a causa dell’inquinamento e del riscaldamento globale, secondo i risultati di uno studio dell’Università di Pernambuco, diffuso dai media locali.
Beatrice Padovani, coordinatrice dell’inchiesta scientifica, ha spiegato che la distruzione di questi ecosistemi sottomarini é stata causata “da fattori di origine terrestre, come l’inquinamento domestico, industriale ed agricola, così come l’aumento della sedimentazione scatenato dalla deforestazione della flora atlantica”.
A questo si aggiunge, ha detto Padovani, che “fino al decennio degli ’80 c’é stata molta estrazione di coralli sulle coste del paese” per la costruzione e la decorazione, “una rimozione portata a termine con il piccone o gli esplosivi”.
Le barriere coralline soffrono anche dell’effetto dell’elevazione della temperatura delle acque oceaniche, dovuto al riscaldamento globale, che porta a un aumento dei cicli di mortalità dei coralli, che formano parte di un habitat naturale nel quale vive una grande diversità di specie animali”.