Acri: blackout nelle telecomunicazioni per 10 ore, il sindaco diffida Telecom e Anas
Il disservizio durato circa 10 ore ieri, sarebbe stato causato da alcuni lavori da parte di Anas sulla Statale 660. Mentre stavano "provvedendo a bonificare un'area della statale, hanno involontariamente tranciato alcuni cavi telefonici con mezzi meccanici utili per tagliare erba e cespugli"
ACRI (CS) – Rete internet e telefonica down ieri ad Acri. Un disservizio che ha creato notevoli disagi e soprattutto proteste dei cittadini, dei commercianti e di chi lavora nei servizi pubblici. Un blackout a seguito del quale il sindaco Pino Capalbo, attraverso la sua pagina Facebook, ha comunicato di aver trasmesso, via pec, l’ennesima diffida a Telecom e all’Anas sottolineando anche alcuni aspetti legati alla sicurezza e parlando di “cavi esposti da anni”. Il disservizio durato circa 10 ore ieri, sarebbe stato causato da alcuni lavori da parte di Anas sulla Statale 660. Mentre stavano “provvedendo a bonificare un’area della statale, hanno involontariamente tranciato alcuni cavi telefonici con mezzi meccanici utili per tagliare erba e cespugli”.
Tale evento, ha spiegato il sindaco “ha determinato disagi per 10 ore, e danni incalcolabili per gli esercizi commerciali, i punti autorizzati al pagamento di bollette e tasse, centri di revisione, banche, uffici postali, centro unico prenotazioni, servizi bancomat e postamat, scuole, comune, giudice di pace, ospedale, uffici pubblici e popolazione tutta”.
“Situazione che si protrae da 10 anni”
Una “incresciosa situazione – scrive nella diffida il sindaco – che si protrae da 10 anni” e spiega che questa è dovuta alla “presenza di cavi, tubi, fili della rete elettrica e di internet non interrati e alla portata di tutti, sul ciglio della strada e nelle cunette, o poggiate semplicemente sul terreno”. Tutto ciò “a rishio rottura, manomissione per eventi naturali o per mano dell’uomo, come in questa situazione”.
Il primo cittadino di Acri dunque, conclude la diffida a Telecom Italia e Anas considerandoli “sin d’ora responsabili per ogni eventuale richiesta di danni” con la riserva di agire per eventuali richieste di risarcimento danni, a tutela della cittadinanza. Ovviamente il sindaco chiede una definitiva soluzione della criticità e l’interramento dei cavi telefonici e chiarisce: “dare responsabilità al sindaco significa non avere conoscenza delle più elementari norme che regolano la pubblica amministrazione”.