Non ci sono più Vigili del Fuoco in Sila, il presidio più vicino è a sessanta chilometri di distanza.
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Da sabato, i Vigili del Fuoco a San Giovanni in Fiore hanno chiuso, in Sila non ci sono più i pompieri. L’apertura era avvenuta in maniera temporanea in attesa del provvedimento di apertura definitiva che, ancora, deve arrivare da Roma. Il distaccamento silano è stato aperto per 40 giorni, soltanto in orario diurno, ed ha effettuato circa 120 interventi. Con questi numeri, realmente significativi, viene confermata pienamente la necessità di apertura definitiva di questo importante distaccamento. La cosa peggiore è che ora, con la caserma di San Giovanni chiusa, i cittadini in Sila devono aspettare l’arrivo dei soccorsi da Cosenza, proprio come le persone coinvolte ieri in un incidente vicino Camigliatello che, incastrate tra le lamiere, hanno dovuto attendere l’arrivo dei soccorsi dal capoluogo. Tra i motivi che finora hanno ostacolato l’apertura definitiva di questa importante sede vi era la carenza di automezzi, ma oggi non è più così. “Da qualche giorno nel piazzale della Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco di Lamezia Terme ci sono 20 nuove autopompe che aspettano di essere consegnate ai Comandi Provinciali – afferma Bonaventura Ferri Segretario Generale della Uil dei Vigili del Fuoco di Cosenza – di queste almeno cinque dovrebbero arrivare a Cosenza. Oltre alle autopompe ci sono anche speciali automezzi con piattaforma aerea per il soccorso ai cittadini, da impiegare in aggiunta alle nuove autoscale. Siamo certi che il Direttore Regionale, Claudio de Angelis, provvederà nel più breve tempo possibile all’assegnazione dei mezzi ai Comandi Provinciali permettendo in tal modo il potenziamento del servizio di soccorso ai cittadini. Per tradizione, in Italia, gli eventi sono spesso stati legati alle scadenze elettorali ma, per fortuna, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è un’altra cosa. Il Soccorso ai cittadini ha la priorità e nessuno si sognerà mai di metterlo al servizio di una mera opportunità politica”. Per ora i cittadini sono costretti a subire disagi, rischiando per la propria incolumità con la frustrazione di vedere l’ennesima struttura, pagata con fondi pubblici, inutilizzata.