I fatti di questa settimana sono un chiaro indicatore: un’emergenza criminalità esiste in provincia di Cosenza e l’impressione è che non sia un qualcosa di ascrivibile solamente al Tirreno cosentino.
Negli ultimi giorni, però, le attenzioni sono state riversate sul litorale ovest della Calabria con due distinti episodi, che hanno riacceso i riflettori sulla presenza della criminalità nell’alto tirreno cosentino. A Diamante le fiamme hanno distrutto tre autobus della ditta “Preite”, mentre, solo poche ore dopo, un incendio, sempre di natura dolosa, ha letteralmente devastato un lido a Scalea, cittadina a pochi chilometri da Diamante.
In entrambi i casi non è mancata la solidarietà da parte delle istituzioni, ma servono poi atti concreti. Proprio per questo si è riunito presso la Prefettura di Cosenza il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale hanno preso parte anche gli amministratori dei comuni coinvolti. Eventi che, comunque, non sono nuovi in provincia di Cosenza e, negli ultimi mesi, abbiamo spesso parlato di emergenza criminalità nella zona ionica cosentina, da Corigliano Rossano a Trebisacce, solo per citare alcuni esempi. Altro denominatore comune è la presenza non adeguata di forze dell’ordine. Ed, in tal senso, l’incremento di presidi e uomini è stata questa una delle richieste, che il Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, sta valutando: “C’è la massima attenzione da parte delle forze dell’ordine – ha detto il Prefetto – valutiamo una serie di iniziative ed anche ulteriori presidi di forze dell’ordine”.