Altomonte, il progresso della comunità parte dall’agricoltura: di qualità e innovativa

Infrastrutture e agricoltura del futuro con la differenziazione della produzione agricola. Ad Altomonte un successo la prima edizione del Festival della Contrade Ospitali

ALTOMONTE (CS) – Un successo la prima edizione del “Festival delle Contrade Ospitali” di Altomonte che si è svolta a Montino, una delle 28 contrade che compongono il territorio di Altomonte in cui, protagoniste assolute, sono state le eccellenze rurali, fra passato ma sopratutto futuro. Iniziativa fortemente voluta dal Presidente dell’Accademia Sapori del Sole, Filiberto Belmonte e sostenuta dall’Amministrazione comunale, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e regionali. Importantissimo il workshop che ha aperto il festival,  incentrato sul tema “Agricoltura, Tradizioni e Sapori: accogliamo il Progresso” dove si è parlato di agricoltura legata al territorio, innovazione, qualità e delle nuove sfide da affrontare in un mercato sempre più grande e competitivo. Si è partiti da un punto fermo: il progresso delle tantissime attività locali, che formano gran parte del tessuto imprenditoriale di Altomonte, deve partire dall’agricoltura. Ma un’agricoltura che dovrà essere innovativa e che sappia fare rete. Eccellenze rurali in cammino verso il futuro con il supporto indispensabile delle istituzioni.

Un dibattito partecipato, nel quale sono intervenuti il Sindaco di Altomonte Giampietro Coppola, l’assessore regionale con delega all’Agricoltura Gianluca Gallo e l’ex senatrice ed imprenditrice Fulvia Michela Caligiuri. Presenti anche l’assessore comunale all’agricoltura Emilia Romeo, la consigliere delegata alle Contrade Ospitali Maria Piraino e la vicepresidente del Gal Valle Crati Rosaria Amalia Capparelli. Di vino e cibo si è parlato invece, con gli agronomi Vincenzo Roseti, Gigino Gallicchio e con il presidente dell’Accademia Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, Giorgio Durante.

Le nuove sfide dell’agricoltura e la valorizzazione dei marcatori identitari

Il Festival delle Contrade ospitali e il suo percorso tursitico-rurale, è un progetto nato diversi anni fa, ma rivitalizzato e valorizzato dalle nuove sfide dell’agricoltura e dell’agroalimentare portate avanti con l’attività delle persone e degli imprenditori che lavorano e vivono un territorio ricco e unico.

“Altomonte vive di turismo, ma il suo motore fondamentale resta l’agricoltura” ha evidenziato il Sindaco Coppola che ha definito il Festival delle Contrade ospitali “un’esperienza coraggiosa ma importantissima, per far conoscere a tutti quelli che sono i marcatori identitari del territorio. A cominciare dal vino, prodotto fin dall’epoca romana come il Balbino, ottenuto da uve dei vitigni autoctoni, sia come bianco che come rosso. Un primo appuntamento che sarà sicuramente ripetuto per cercare di coinvolgere tutto il territorio e le contrade nel giro di qualche anno. Infrastrutture e agricoltura del futuro con la differenziazione della produzione agricola. Proprio Contrada Montino, tradizionalmente vocata alla produzione di pesche e vino, si sta aprendo a nuove esperienze e capacità imprenditoriali. Mandorle, nocciole, fichi reimpiantanti. Trasformazione e commercializzazione per rilanciare il circuito produttivo”.

“In Calabria agricoltura di qualità ma serve innovazione”

“Quella dell’agricoltura è una storia e una tradizione antica in Calabria ma che dobbiamo attualizzare” ha detto l’assessore all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, che ha ribadito come ci sia bisogno di innovazione e promozione. “Abbiamo bisogno di scoprire un’azione di sistema per poter valorizzare al massimo, un comparto che ha sempre funzionato, ma probabilmente va organizzato meglio. Ed è quello che stiamo facendo con il nostro assessorato. Con bandi più veloci e mirati, con azioni anche sulla promozione e che coinvolgono i GAL. Insieme a loro e ai consorzi di tutela – ha detto Gallo – stiamo conducendo un’azione di sistema”.

“Sui territori i Gal modificheranno la loro ‘mission’ e faranno un’azione di promozione e di grande professionalità territoriale anche fuori i confini. Come sistema Calabria non siamo brandizzati. Siamo quelli a cui viene cucito un abito diverso da una storia che è, invece, straordinaria. Abbiamo prodotti salubri, siamo una regione sostenibile, siamo la terza regione più Bio di tutta Europa e la prima in Italia ma dobbiamo essere consapevoli. Siamo un’agricoluta di nicchia e la sfida è quella della qualità. Dobbiamo organizzare meglio la nostra filiera puntando alla qualità ma sopratutto all’innovazione.

stand vino Monte Re

Infrastrutture e risorse a supporto del territorio

Il territorio, facendo agricoltura, ha bisogno di passione e di persone ma anche di infrastutture e investimenti. Nelle zone rurali, dove risiedono e operano tante aziende agricole, ci sono agriturismi e strutture ricettive, che devono essere raggiunte attraverso le strade. Con la 431 la Regione Calabria ha erogato 130mila euro per la realizzazione di nuove strade rurali.  Il Comune di Altomonte ha presentato anche una scheda Cis al Ministero per chiedere un finanziamento di 8 milioni di euro per la realizzazione di un impianto irriguo condiviso tra Altomonte e Firmo, con un piano di accumulo che sarà realizzato in contrada Foresta, e potrà servire centinaia di ettari di terreni coltivati. Portare la rete irrigua, significa dare agli imprenditori che lavorano, di variare le produzioni.

 

Il marchio Calabria. “Il mercato ha fame dei nostri prodotti”

“Un manifestazione che può e devere essere da stimolo, sia per le grandi aziende produttive, ma anche per quelle più piccole” ha detto l’ex vicepresidente della Commissione agricoltura ed ex senatrice Fulvia Caligiuri. “Dobbiamo essere bravi a valorizzare il marchio di qualità Calabria. E possiamo riuscirci solo facendo rete. Che sia la piccola impresa, che produce e vende un prodotto per una ridotta fetta di mercato, oppure la grande azienda che ovviamente si rivolge anche al mercato estero e con una produzione più ampia, entrambe, hanno comunque l’importante compito di valorizzare il prodotto. Siamo bravi a produrre, ma spesso non sappiamo vendere”.

“Abbiamo produttori che non hanno nulla da invidare a nessun altro e per questo, dobbiamo essere vicini a loro ed unirci. Quello agricolo è un comparto che nella nostra regione vale più di qualsiasi altro; che può dare tanto, ma che deve ricevere ancora tanto. E la risposta arriva dai mercati che hanno fame dei nostri prodotti” ha concluso l’ex senatrice.

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