CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Si può tranquillamente parlare di emergenza criminalità a Corigliano Rossano con l’omicidio di Pasquale Aquino, che ha riacceso i riflettori non solo sulla pericolosità della criminalità organizzata (se si pensa che un mese prima erano stati uccisi, a pochi chilometri di distanza, Maurizio Scorza e la sua compagna), ma anche su ciò che sta accadendo più in generale nella città ionica.
L’inchiesta per la morte di Aquino prosegue, ed è stato appurato che sono stati quattro i colpi di pistola che hanno raggiunto il 57enne il quale, nonostante il suo tentativo di fuga, è stato freddato con un colpo alla testa. Una vera e propria esecuzione e gli inquirenti continuano a lavorare per capire le motivazioni legate all’agguato, se possano esserci questioni legate alla droga o altro.
L’omicidio, però, è arrivato in un momento già difficile per Corigliano Rossano alle prese con una vera e propria emergenza criminalità. In città, di notte, sono tante le auto bruciate, ben 27 dall’inizio dell’anno, senza dimenticare altri episodi, come le intimidazioni ai cantieri edili, che non lasciano tranquilla la popolazione. “Quando lo Stato arretra la criminalità organizzata avanza” ha detto il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi. Lo stesso primo cittadino ha lanciato un appello alle istituzioni chiedendo interventi repentini per garantire quella sicurezza che, al momento, manca. Stasi chiederà inoltre al Prefetto la convocazione del tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.