PAOLA (CS) – Giacomo e Valerio Scofano, rispettivamente di 70 e 50 anni, e Santino e Massimo Carnevale, padre e figlio di 70 e 40 anni sono le quattro vittime della tragedia avvenuta questa mattina in un magazzino privato, nella frazione di San Miceli, località Carusi alla periferia di Paola, a poca distanza dal santuario. In cinque erano impegnati nella fase conclusiva della produzione del vino per uso familiare e stavano travasando il mosto da una vasca posta sotto il livello stradale in alcune botti. A causare la morte sarebbe stata dunque la mancanza di ossigeno all’interno del locale. Secondo una prima ricostruzione la prima vittima, scesa nel locale che ospitava la vasca dove era contenuto il mosto, sarebbe stata colpita da un malore. Gli altri tre si sarebbero calati a loro volta nella vasca per tentare di aiutarlo ma anche loro hanno perso la vita. Le vittime vivevano a Fuscaldo e una di loro, Valerio Scofano era agli arresti domiciliari per stalking. Il fratello Giacomo Scofano, era un infermiere, Santino Carnevale era suo cognato e Massimo Carnevale, era il figlio di quest’ultimo.
Tre delle vittime sono state trovate all’interno della vasca mentre una quarta era posizionata quasi all’esterno del locale. Potrebbe aver tentato di uscire per salvarsi. A poca distanza è stata trovata invece la donna priva di coscienza che è stata soccorsa e trasportata in elisoccorso nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Secondo quanto si apprende è stata dichiarata fuori pericolo. Il procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni spiega che “il locale in cui le quattro vittime stavano preparando il vino non era sufficientemente arieggiato“. A trovare i corpi sono stati i vigili del fuoco di Paola e Rende, che hanno anche soccorso la donna intossicata, anche lei componente del nucleo familiare, rinvenuta priva di sensi.
“Secondo i nostri riscontri, uno di loro, imprudentemente, si è calato nella vasca di decantazione del vino per smuovere il mosto che ha però delle esalazioni tossiche prodotte dal monossido di carbonio – ha spiegato il capitano Marco Pedullà, comandante della Compagnia dell’Arma di Paola. – La prima persona, dunque, ha perso i sensi, gli altri tre hanno cercato di salvarlo ma sono rimasti intossicati e deceduti a loro volta. Poi è sopraggiunta la donna, di 35 anni, sempre per soccorrere gli altri congiunti, rimasta intossicata ma , fortunatamente, non è in pericolo di vita”. La Procura di Paola ha avviato un’inchiesta su quanto é accaduto e sul posto si é recato anche il sostituto procuratore Antonio Lepre. Le indagini sulla tragedia sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Paola.
Sul luogo della tragedia anche il sindaco, Roberto Perrotta, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma ha espresso “vicinanza alle famiglie per una tragedia che ha sconvolto la comunità”.