COSENZA – La decisione del Governo di proseguire nella chiusura delle discoteche anche per questa estate 2021 sta generando da una parte la rabbia dei gestori che, rispettando le regole, hanno subito un crollo drammatico sotto il profilo economico delle loro attività. Ma dall’altro, come spesso accade, ci sono anche i ‘furbi‘, quelli che delle regole se ne infischiano. Ogni giorno, anzi ogni notte, si susseguono segnalazioni correlate da video e foto, di locali in cui si balla, si beve, assembrati e senza mascherine. Per non parlare di Dj improvvisati o che lavorano in nero.
E non bisogna andare necessariamente sulla riviera romagnola perchè alle nostre latitudini questo tipo di attività è molto diffuso. Le notti d’estate vanno avanti in barba alle limitazioni imposte dal Governo per il contenimento della diffusione del Covid 19. Dal basso all’alto tirreno cosentino, fino ai confini con il territorio catanzarese, ma anche in alcune località dello jonio, sono numerosi i lidi e locali che, dopo una serata tra aperitivi “distanziati” e dj solo da ascoltare, si trasformano in ‘balere’ e discoteche all’aperto.
Stabilimenti balneari che dopo il crepuscolo diventano disco bar e ristoranti a cielo aperto, con consolle musicali di «contorno» alle quale diventa difficile resistere. E succede anche ai matrimonio, alle feste private o ai compleanni. La situazione diventa in poco tempo ingestibile ed è complicato controllare.
Il vero danno lo subiscono i locali che rispettano le regole, chiusi nonostante a giugno ci fosse il parere favorevole di riapertura da parte del Cts. Gestori pronti a tutto, anche a far accedere i clienti con il Green pass pur di aprire le loro attività. Ma i “party clandestini” continuano. Gli operatori del settore sono sul piede di guerra e chiedono un intervento serio contro gli abusivi per eliminare le “differenze di trattamento” che finiscono sostanzialmente per penalizzare le imprese e i lavoratori, ma anche per creare un pericolo dal punto di vista sanitario. E siamo solo al 5 agosto!
Numerose sono state le segnalazioni arrivate alla nostra redazione di ‘festini a suon di musica’ sulla costa tirrenica cosentina, in barba ad ogni regola, dove si balla e ci si comporta come se il Covid non esistesse. “È evidente che le migliaia di morti non hanno insegnato nulla – ci scrivono raccontandoci di scene folli in una nota località turistica del basso tirreno cosentino – e tutto ciò che avremmo dovuto imparare è andato perduto in una notte d’estate. Non ci sono controlli, nessuno ha la mascherina e centinaia di ragazzini sono ammassati sulla pista a ballare. L’alcol scorre a fiumi anche tra i minori che possono acquistarlo liberamente al bar, e con esso corre veloce il virus”. “Con l’introduzione del green pass siamo certi che poco cambierà, perché se oggi si balla ed è vietato, domani chi controllerà un tampone negativo o il pass vaccinale?”.