L’ultimo viaggio di Serena. Il vescovo “un esempio di dignità per tutti i giovani”

I funerali della giovane morta nella tragedia della funivia. Il prefetto "ricordatevi del suo sorriso". Magorno "ragazza straordinaria"

DIAMANTE (CS) – Una giornata di lutto cittadino, una giornata di lacrime e dolore per tutta la comunità di Diamante che oggi pomeriggio ha dato l’ultimo saluto a Serena Cosentino, la 27enne morta nel terribile incidente della funivia del Mottarone, insieme al fidanzato Mohammadreza Shahaisavan di origini iraniane ed altre 13 perone. I funerali nella chiesa del “Gesù Buon Pastore” sono stati celebrati dal vescovo dell’arcidiocesi di San Marco Argentano-Scalea Monsignor Leonardo Bonanno. La bara della giovane, arrivata nella tarda mattinata di oggi accompagnata da un lungo applauso, era coperta di gerbere bianche e gialle con una grande foto che ritraeva la ragazza sorridente insieme ad altri scatti ad immortalare i momenti di vita della 27enne, ricordata da tutti come una ragazza tenace, seria e umile, che aveva studiato e messo tutta la sua passione per diventare ricercatrice e realizzare il suo sogno. Straziati da un dolore immane i genitori Maurizio e Ada, il fratello Mauro e le sorelle Francesca e Federica. Tutti, ad eccezione della mamma, con indosso una maglietta gialla, il colore della ricerca. Nella chiesa i gonfaloni del comune di Diamante, di alcuni comuni del Tirreno e della Provincia di Cosenza.

Il papà “era un angelo sulla Terra”

Il papa con la voce rotta dal pianto ha ricordato Serena “era un angelo sulla terra. Mi hanno chiesto se mi servisse qualcosa ma a loro ho detto date quello che potete a chi ne ha bisogno, ai poveri. Volevo dire grazie a serena che mi ha dato 27 anni di felicità. Lei ed Hesam erano due angeli sulla terra…volevano vivere e sono sicuro che sono un paradiso con gli angeli”. Poi è stata la volta della sorella Federica che tra le lacrime ha voluto ricordare la sorella leggendo una lunga  e commossa lettera.

La sorella “eri bella e non amavi le cose futili”

A raccontare particolari della vita di famiglia è stata la sorella Federica. “Ventisette anni d’amore non si possono racchiudere in una lettera. Eri bella – ha detto Federica interrompendosi spesso per il pianto – e non amavi le cose futili, sei sempre stata la più intelligente, quella che si batteva per l’uguaglianza e i diritti. La più coraggiosa. La tua bellezza non era di questa terra”.

Il vescovo “un esempio di dignità per i giovani”

All’interno della chiesa il rito funebre si è aperto con la lettura della “morte prematura del giusto” dal Libro della Sapienza, il testo biblico sulla comunione immortale del giusto con Dio. La vita di giovane che, all’ improvviso, è strappato dalla terra con una morte prematura “Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Gli empi compaiono in giudizio e si presenteranno tremanti al rendiconto dei loro peccati. Le loro iniquità si alzeranno contro di essi per accusarli”. Nell’omelia il vescovo  Bonanno ha rimarcato come questi momenti, nella loro drammaticità, ci fanno sentire uniti. Nel dolore di una morte così improvvisa e tragica la comunità è diventata un cuore solo. Si può morire per un virus invisibile e anche per una tragedia che poteva essere evitata. Vivere la dipartita di una ragazza giovane, brava e intelligente, che ha studiato e lottato tanto, che ha ottenuto una laurea Roma e poi l’incarico del Cnr, dimostra come alcuni nostri giovani siano lezione di una dignità ferma, di un patrimonio che non dobbiamo far disperdere e che Dio valorizzerà”.

Nella chiesa del “Gesù buon Pastore” oltre i familiari tanti rappresentanti istituzionali uniti nel dolore di questa immane tragedia che ha colpito 13 famiglie ed un pezzo di Calabria: il sindaco di Diamante Ernesto Magorno, il presidente della Provincia Franco Iacucci, il questore di Cosenza Giovanna Petrocca, il Comandante provinciale carabinieri di Cosenza Piero Sutera, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Danilo Nastasi e il Prefetto Cinzia Guercio. Fuori, nel piazzale, dopo l’incessante via vai di cittadini e amici nella camera ardente aperta intorno all’ora di pranzo, alcune centinaia di persone che in silenzio hanno partecipato al rito funebre ed hanno accompagnato l’uscita del feretro con un lungo applauso e il lancio di palloncini.

Il Prefetto “ricordatevi del suo sorriso”

“Ci saranno le indagini ma questo non cambia perché una giovane ragazza non c’è più. Questo poteva essere evitato? Forse si. I tecnici sono al lavoro ma oggi non serve parlare si questo”. Sono le parole del Prefetto di Cosenza Cinzia Guercio “sono stata vicina a Serena in questa funzione e oggi non voglio essere il Prefetto ma una persona come voi – ha aggiunto – le persone le comunità non sono persone astratte. Ognuno dovrebbe nella responsabilità di tutti i giorni aiutare l’altro. La giustizia terrena, non restituirà Serena, ma di certo chi ha sbagliato pagherà. Come istituzione vi dico che siamo qui per darvi una carezza di conforto. Per me è stato molto difficile venire qui e voglio. Ricordate il sorriso di Serena. Io me lo ricorderò“.

Il sindaco Magorno “dolore immane, ragazza straordinaria”

“Domenica è stata una giornata di dolore immenso e non riusciamo a farcene una ragione – ha detto tra le lacrime il Sindaco di Diamante Ernesto Magorno – e oggi è difficile parlare per me come padre prima ancora di uomo delle istituzioni per la tragica scomparsa di una ragazza dal sorriso dolce e solare. Serena era una persona riservata che rifugiava da ogni retorica e l’ho conosciuta grazie a chi l’aveva incontrata sul proprio cammino. Una tela rara e preziosa su cui è dipinto il volto di una ragazza meravigliosa, dai toni composti, tenace. Le persone buone attraversano la vita con un passo lieve ma lasciano un segno. Alla mamma Ada, al papà Maurizio e alle sorelle al fratello e ai suoi cari un abbraccio infinito“.

 

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