COSENZA – Dopo Crosia e Altomonte, ieri un altro comune del cosentino è finito in zona rossa (Rocca Imperiale) mentre ad Acri e San Giovanni in Fiore (il sindaco aveva chiesto una zona arancione rafforzata) le stesse misure, già in vigore dalla scorsa settimana, sono state prorogate per altri 7 giorni. Motivazione dovuta all’incidenza di nuovi casi confermati rispetto alla popolazione residente, che resta ancora molto alta ed è pari rispettivamente a 391 e 717 casi per 100.000 abitanti. Ancora più elevato il dato di Rocca Imperiale. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza ha confermato negli ultimi 7 giorni (19-25 aprile 2021) un’incidenza di nuovi casi pari a 1.410 contagi per 100.000 abitanti.
Boom di contagi tra i giovanissimi dopo Pasqua
Ma il dato che fa riflettere è che nel comune dello Ionio, dove sono stati riscontrati diversi focolai, i contagi interessano per poco più del 30% anche la fascia di popolazione under 18 (3 su 10). Giovani e giovanissimi che hanno contratto l’infezione esplosa nella provincia di Cosenza con ancor maggiore veemenza, subito dopo le festività di Pasqua. Dato confermato anche dal Sindaco di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro, costretta a prorogare la chiusura delle scuole visto che “il 15% di positivi di età inferiore ai 18 anni” e che purtroppo, ha sottolineato “dopo le festività pasquali, si è registrato un aumento significativo dei casi”. Non solo, in tutti i comuni finiti nelle ultime settimana in zona rossa, l’incidenza negli ultimi 7 giorni rispetto alla popolazione residente, registra valori superiore ai livelli di allerta e interessa un “cospicuo numero di individui di età pediatrica con possibili ripercussioni nel setting scolastico”.
Assembramenti di giovanissimi a Cosenza
E sono decine le segnalazioni che continuano ogni giorno ad arrivare in redazione relativamente al Parco Emilio Morrone su Via Roma. Assembramenti di giovani e giovanissimi, spesso senza mascherina e nessun distanziamento, non sono certo un buon viatico per cercare di far abbassare la curva dei casi. Nessuno vuole puntare il dito contro nessuno o mettere qualcuno sul patibolo, ma ad un anno e più dall’esplosione della pandemia con tutto quello che è successo negli ultimi mesi, con gli ospedali della provincia al collasso e il numero crescente di morti, non è possibile vedere ancora immagini del genere.
Nel cosentino e crotonese più del 55% dei nuovi casi
Inoltre l’analisi dei dati cumulativi a livello regionale evidenzia, nella settimana 19-25 aprile, nelle province di
Cosenza e di Crotone, un numero assoluto di casi confermati che cumulativamente rappresenta oltre il 55% del dato complessivo regionale, nonché valori di incidenza per 100.000 abitanti pari, rispettivamente a 205 e 189, ampiamente superiori alla media regionale, che evidenziano l’alta diffusibilità dei contagi, dovuto principalmente alla diffusione delle varianti virali, che impongono di mantenere alto il livello di attenzione sia per la situazione epidemiologica presente in detti specifici territori, che per il grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in Area Medica e Terapia Intensiva. Per questo, viene ribadito, che deve essere limitata la circolazione delle persone, diminuendo al massimo ogni occasione di contatto e di socialità al fine di mantenere sotto controllo anche la situazione epidemiologia regionale, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza in relazione al rischio da fronteggiare.