SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Per il sindaco di San Giovanni in Fiore il passaggio in zona rossa fino al 26 aprile decretato ieri, non basta. Da inizio pandemia sono 640 in totale i casi accertati con 21 decessi (al momento sono 140 i positivi) che aumentano nonostante la chiusura delle scuole da circa un mese e le strade della movida dallo corso 19 marzo. Per questo Rosaria Succurro ha deciso di applicare un’ulteriore stretta nel comune silano con un lockdown totale a «causa del grave quadro epidemiologico, della presenza della variante inglese, delle persistenti criticità di tracciamento, della saturazione dei reparti ospedalieri e della carenza di dosi vaccinali, con ordinanza contingibile e urgente ho disposto ulteriori misure di contenimento del contagio nel territorio di San Giovanni in Fiore, a partire dalla sospensione delle attività di commercio al dettaglio, salvo quelle ritenute strettamente indispensabili dalle norme vigenti e dalle stesse consentite».
«L’ordinanza, che tra l’altro proroga ancora la didattica a distanza per tutti gli studenti, sarà in vigore da mercoledì 14 aprile fino al prossimo lunedì 26 aprile incluso. Malgrado la recente ordinanza regionale che ha riportato San Giovanni in Fiore in Zona rossa, era indispensabile intervenire per: intensificare ulteriormente i controlli; impedire e fermare comportamenti sbagliati; contingentare in maniera rigorosa l’accesso agli esercizi di vendita di beni primari e alle funzioni religiose; vietare uscite e spostamenti tranne che per necessità e ridurre al massimo la circolazione del virus, che non ha fermato la sua corsa, malgrado la chiusura delle scuole dallo scorso 15 marzo e delle strade della movida dal successivo 19 marzo».
«Non ci sono alternative, l’ospedale non ha posti Covid»
«Allo stato – ha scritto la sindaca Succurro nella sua ordinanza – non ci sono alternative praticabili», anche per via dei tempi di «processazione dei tamponi molecolari eseguiti sul posto, non tali da fornire un aggiornamento continuo dei dati». Nell’ordinanza Succurro ha inoltre precisato che «l’ospedale civile di San Giovanni in Fiore non è provvisto di un reparto per il trattamento dei pazienti Covid, benché nello scorso ottobre fosse stato richiesto alle autorità sanitarie, anche per alleggerire il carico degli ospedali Hub».
Allestita nuova sede vaccinale
Intanto a carico del Comune è stata allestita la nuova sede vaccinale in località Ceretti, nella palestra dell’Istituto per Geometri e del Liceo Artistico. «Abbiamo accelerato al massimo ed è in pratica pronta», ha detto il sindaco. «Questa sede – se, come l’Asp di Cosenza ci ha garantito, arriveranno presto più vaccini ed altro personale sanitario – consentirà di aumentare la somministrazione quotidiana delle dosi, che è il nostro obiettivo principale. Ricordo che il Comune collabora con le autorità sanitarie, ma non può produrre, non può distribuire e non può inoculare antidoti contro il Covid».
«Tuttavia non potendo noi perdere tempo e quindi, in attesa dell’imminente attivazione della piattaforma digitale, abbiamo chiesto all’Asp ed ottenuto di iniziare già da subito con le vaccinazioni dei soggetti fragili, in ospedale, grazie alla collaborazione dei medici di famiglia che forniranno gli elenchi in base ad una valutazione delle condizioni di rischio dei loro pazienti. Appena la città di San Giovanni in Fiore sarà inserita nella piattaforma on line, tutte le prenotazioni potranno essere effettuate attraverso questo strumento».