Il leader del movimento Diritti Civili, sollecitato dalla madre del bambino di Cassano ucciso e bruciato insieme al nonno, chiede aiuto affinché le sorelline – che dal 30 luglio 2015 vivono in affidamento in una famiglia di una città del Nord – tornino a casa
COSENZA – Era il 2015 quando il piccolo Cocò, di 3 anni, venne ucciso e bruciato insieme al nonno e a una giovane donna marocchina a Cassano. Da allora furono vani gli appelli della mamma del bimbo trucidato per chiedere che le due sorelline ritornassero a vivere con lei. Dopo essere state trasferite in una struttura protetta, le bambine vivono – dal 30 luglio 2015 – in affidamento in una famiglia di una città del Nord.
“Chiedo a Papa Francesco e alla Chiesa locale di intervenire e spendere una parola per il ritorno a casa delle due sorelline del piccolo Cocò,”. È l’appello rivolto dal leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che su sollecitazione della madre di Cocò, Antonia Iannicelli, e del suo legale, l’avvocato Liborio Bellusci, da alcuni giorni ha intrapreso iniziative per far tornare a casa le sorelline, oggi di 12 e 13 anni.
Corbelli: “ho promesso che le avrei fatte ritornare”
Corbelli ricorda che al momento della partenza delle bambine era “a salutarle, con tristezza e commozione e con la promessa che avrei fatto di tutto per farle ritornare a casa, non appena i loro genitori, in quel momento in carcere, fossero stati scarcerati. Genitori che oggi sono entrambi liberi, dopo aver scontato la pena per un errore di gioventù, una condanna per droga. La mamma dopo aver trascorso un anno a Torino, – prosegue Corbelli – in una comunità del Gruppo Abele di don Ciotti dell’Associazione Libera, dall’ottobre scorso ha fatto ritorno a casa, a Cassano, dove aspetta di riavere e riabbracciare le sue due bambine, che nel 2020 ha visto due sole volte“.
Cocò, domani l’anniversario della morte. L’appello al Papa
Corbelli, che nei giorni scorsi ha rivolto un appello pubblico al Tribunale dei Minori di Catanzaro chiedendo “di porre fine a questa ingiustizia e di consentire il ritorno a casa delle bambine, come è giusto e umano e loro sacrosanto diritto”, ha anche preannunciato per domani, 19 gennaio, settimo anniversario del ritrovamento del corpicino senza vita di Cocò, “una clamorosa iniziativa su Fb che – afferma – dimostrerà in modo palese, come potevo salvare il piccolo Cocò se solo mi avessero ascoltato”.
Corbelli ricorda “la visita e la grande manifestazione con il Santo Padre a Sibari, il 21 giugno 2014, cinque mesi dopo il barbaro assassinio di Cocò, un crimine così efferato che colpì il mondo intero e che portò appunto, pochi mesi dopo, Papa Francesco a Cassano. Chiedo al Vescovo di Cassano, mons. Francesco Savino, di recapitare questo mio appello a Papa Bergoglio. Sono certo che il Santo Padre – conclude il leader di Diritti Civili – farà e dirà qualcosa, sicuramente non resterà indifferente, perché quel bambino non lo ha certamente dimenticato ma lo ha sempre nel cuore così come le sorelline di Cocò che, sono convinto, ci aiuterà per esaudire il loro desiderio di far ritorno a casa”.