Rosellina Madeo, consigliere comunale di “Fiori d’Arancio” insiste sul valore della unione tra le due cittadine ed ammonisce “bisogna dare un taglio alle parole”
CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Spirano i venti della scissione. E portano dietro di sé cumuli di risentimento mescolato a malcontento.
E c’è pure chi soffia forte per ingrossare la tormenta dei pentiti dalla fusione. Rosellina Madeo, consigliere comunale di “Fiori d’Arancio” non ci sta mettendo in guardia da questi minacciosi venti che vorrebbero, ancora, divisi da un lenzuolo le due città di Corigliano Calabro e Rossano. E con una nota, dai contenuti limpidi, insiste sul valore della unione tra le due cittadine. Non mancando di lanciare una forte critica verso l’esecutivo guidato da Flavio Stasi.
“Sono sconcertata per il silenzio/indifferenza dietro al quale si sono trincerati l’Amministrazione comunale e la Maggioranza consiliare rispetto all’iniziativa di alcuni cittadini che hanno avviato la sottoscrizione civica per la richiesta di scissione del comune di Corigliano-Rossano. Lo dico chiaramente: è un silenzio/indifferenza complice di chi rema contro lo sviluppo di questo territorio. Comprendo benissimo le ragioni di chi oggi si sente tradito dal progetto di fusione. Probabilmente mi troverei anche io tra quei sottoscrittori se non sapessi che una vera e grande città è possibile se solo fosse governata. Se oggi siamo nelle condizioni in cui questa realtà comunale sembra del tutto ingestibile, non è per colpa di un progetto fallimentare”. Per la Madeo non ci si troverebbe di fronte ad un progetto zoppicante ma, prosegue il consigliere, si assisterebbe alla “manifesta incapacità di chi amministra di saper dare risposte. Prendiamo un esempio su tutti: le strade. Il nuovo comune di Corigliano-Rossano non ha allargato i suoi confini e ridotto il volume dei lavoratori della manutenzione. Se prima, ad esempio, le strade di Corigliano venivano manutenute da 10 persone oggi dovrebbero essere manutenute da 20 perché, se è vero che è stato ampliato il perimetro del Comune, è anche vero che è stata aggregata la forza lavoro alle dipendenze del municipio stesso”.
Per il consigliere di “Fiori d’arancio” una “buona Amministrazione deve andare a trovare le risorse per gli interventi (e non mi pare che questo stia avvenendo) a maggior ragione che la fusione glielo permette più e meglio di quando c’erano due singoli comuni. Un’Amministrazione illuminata deve saper programmare e proporre e non si deve piangere addosso. Ma temo che chi oggi amministra, questa nuova grande Città, in fondo, non l’ha mai voluta e l’azione politica dimostra quello che preannunciavamo già in campagna elettorale: ritrovarsi al potere una classe dirigente capace di demolire con “normalità” il sogno di un futuro migliore per le nuove generazioni. Non si deve tornare indietro. Bisogna dare un taglio alle parole e iniziare a lavorare seriamente»